Uno spettro si aggira per la città di Palmi. Quello delle elezioni che, forse a maggio forse a giugno, dovranno indicare un nuovo sindaco e rinnovare il Consiglio comunale. Lo spettro delle elezioni, nei giorni freddi della merla, lungo le vie battute dal freddo maestrale, non si muove da solo ma si accompagna agli uomini, gli aspiranti sindaco innanzitutto, che hanno il compito di arruolare i candidati alla carica di consigliere comunale. Bisogna fare in fretta perché gli elenchi degli avversari si ingrossano di giorno in giorno e c’è già chi dispone di tre, quattro, cinque … liste. Uno sguardo ammiccante, un sorriso a trentadue denti o una pacca sulle spalle possono anticipare una proposta, la Proposta. Riservata a tutti senza distinzione di età, sesso, credo politico o religioso. Ogni nuovo candidato è una riserva di voti in più, piccola o grande che sia. Meglio se la famiglia è numerosa e la condizione professionale lo mette a contatto con molti elettori; bene avvocato o imprenditore, meglio medico ma non è più tempo di sottilizzare. Ciascuno può portare un contributo di voti alla causa. La sola cosa che non ha importanza è come la pensi. Che bisogno c’è di pensare? Nessuno è escluso e non ci sono idiosincrasie ideologiche. C’è sempre una lista che ospiti chi non ha voglia di intrupparsi in un partito. Fioccano, invece, lusinghe e promesse. Qualcosa si può dare a tutti purché le pretese siano in linea con il numero dei suffragi che si portano in dote. Si tratta anche sui programmi ma con una clausola forte. Non saranno mai né definitivi né determinanti. I programmi recitano un solo punto certo e inamovibile: il nome del candidato a sindaco.