Prima la salute



La notizia è che per scongiurare la chiusura del Pronto Soccorso di Gioia Tauro, afflitto da carenza di organico, si è reso necessario recuperare personale dai PPI di Palmi, Oppido e persino di Scilla, che a questo punto chiuderanno i battenti dalle ore 20 alle ore 8. In realtà quei PPI erano già caduti sotto la scure del commissario Scura con decreto del 5 luglio del 2016, dopo la constatazione che risultavano in media due ingressi per notte a Palmi e a Scilla, e uno soltanto a Oppido.

Il ragionamento di Scura, fatto proprio dal dormiente Longo, era ed è però decisamente farlocco. Spinto alle estreme conseguenze potrebbe portare anche alla definitiva chiusura del Pronto Soccorso di Goia Tauro. Perché? Perché il fatto che vi siano pochi ingressi notturni non deriva dall’assenza di domanda sanitaria in quelle ore quanto piuttosto dalla convinzione, nient’affatto azzardata, che dietro quelle strutture vi sia il deserto. Non uno specialista né le apparecchiature che servirebbero per non rendere inutile, anzi pericoloso, il rivolgersi. La recente vicenda di un commerciante di 54 anni colpito da infarto e spirato al Pronto Soccorso dell’ospedale di Gioia Tauro dopo essere rimasto in attesa per un’ora e 40 minuti dell’ambulanza che avrebbe dovuto trasferirlo d’urgenza al GOM di Reggio Calabria, dimostra quanto sia stato poco lucido il ragionamento dei due commissari. Servono ospedali e strutture, come si trovano quasi dappertutto nel resto d’Italia, capaci di dare risposte vere ai bisogni della sanità nella Piana.

Qualche giorno fa Giuseppe Mattiani, neoeletto al Consiglio regionale con una valanga di voti piovuti da ogni angolo della sua circoscrizione, ha dichiarato trionfante che la sanità è tornata in mano ai calabresi con la nomina di Roberto Occhiuto a commissario straordinario (per inciso il Consiglio dei ministri avrebbe nominato chiunque avesse vinto le elezioni). Proprio quell’Occhiuto che dieci anni fa, nel giorno della presentazione del piano di rientro al Teatro Morelli di Cosenza, plaudiva con Giuseppe Scopelliti alla chiusura di 18 ospedali pubblici. Proprio lui che si è portato in lista e in Consiglio persone che uno che la sa lunga, l’ex governatore Mario Oliverio, sostiene abbiano interessi diretti nella sanità privata. Allora prima la salute sì .. ma quella privata!

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Un commento Aggiungi il tuo

  1. Angelita Russo ha detto:

    ..E il bello è che la logica imperversante sembra essere quella del meno peggio, dell’accontentiamoci, come si assiste sul post fb del sindaco di Palmi , preoccupato di indorare la pillola…anziché occuparsi di promuovere una vertenza per il mai-costruendo ospedale della Piana. Le manifestazioni non bastano, serve costruire a tavolino associazioni, cittadini ed istituzioni, come si è fatto per la discarica, una richiesta di intervento della magistratura, di fronte all’inerzia regionale.

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