Una moratoria per il sovrappasso San Leonardo
Pochi giorni fa sono iniziati, senza eccessivo clamore fatte salve le proteste dei cittadini del quartiere San Leonardo, i lavori per la costruzione di una bretella che dovrà mettere in comunicazione la rotatoria in prossimità del Liceo Scientifico con la statale 18. La bretella, che sarà utile per smaltire il prevedibile incremento dei flussi di traffico tra la statale e il futuro Ospedale della Piana, prevede un sovrappasso che scavalca la statale stessa e il parallelo tracciato della Ferrovia Calabro-Lucana.
I lavori sono cominciati ma non risulta sia stata eseguita una valutazione d’impatto ambientale che, ancorché non obbligatoria, sembrerebbe quanto mai utile in quanto quel viadotto si viene a trovare a ridosso dell’abitato del quartiere di San Leonardo che, negli anni scorsi, è già stato violentemente aggredito dall’abusivismo edilizio e necessiterebbe ora, semmai, di opere di trasformazione e di risanamento. I piloni e le travate in cemento armato svetterebbero a pochi metri da quelle case; il traffico sul viadotto provocherebbe inquinamento atmosferico ed acustico. Né meno preoccupante è la pericolosità dell’intersezione che si verrebbe a creare tra la statale e la rampa: esaminando la planimetria del progetto, è infatti possibile rilevare che sono state previste sulla statale due corsie di accumulo una per i veicoli provenienti dalla rotatoria Liceo e diretti verso Gioia Tauro ed un’altra per i veicoli provenienti da Palmi in direzione della rampa.
La ragione prima della costruzione, in specifico, del sovrappasso sta nella interferenza del tracciato della bretella Liceo-Ospedale-Statale con il tratto delle Ferrovie Calabro-Lucane che collega Gioia Tauro a Palmi ed è attualmente dismesso, come buona parte del resto di quella rete ferroviaria.
Il sovrappasso, che avrebbe dovuto essere l’ultimo degli interventi Anas, lo si vuole ora realizzare per primo. L’Amministrazione comunale si è mossa, con una lettera all’Anas che chiede ragguagli e avanza dubbi e con un successivo incontro dal quale sembra tuttavia emersa la volontà di proseguire i lavori secondo il progetto già redatto. Il rischio è che venga realizzata un’opera per scavalcare una ferrovia che non è in uso e forse non sarà più ripristinata, e per collegare alla statale un ospedale su cui ancora si discute. È troppo chiedere che il viadotto venga realizzato, da ultimo, dopo l’avvio dei lavori per il nuovo ospedale e la decisione sulle sorti del tracciato ferroviario?
CIRCOLO “A. ARMINO” – Palmi
Palmi, 27 gennaio 2012
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L’interesse di realizzare il sovrappasso non coincide certamente con l’interesse degli abitanti del quartiere S.Leonardo. La costruzione di detto sovrappasso non può , pertanto, essere considerata un’opera da realizzare “con estrema urgenza” posto che non vi è ancora alcuna certezza circa le sorti del costruendo nuovo ospedale e del tratto di ferrovia Palmi-Gioia T..
Anche il Commissario Prefettizio nutre seri dubbi ed ha chiesto all’ANAS opportuni ragguagli.
Differire ad altra data la prosecuzione dei lavori, a mio parere, ( a quando si avrà certezza circa le sorti del nuovo ospedale e del tratto ferroviario Palmi /Gioia T. ) sarebbe, al momento, la cosa più giusta da fare.
Il costruendo ospedale sarà chiuso per due lati dalla ferrovia ( calabro lucana, inattiva da anni, e quando era attiva viveva solo di sovvenzioni ,poiché non la usava nessuno)e per un lato dalle due scuole agraria e liceo scientifico. Quindi l’unico accesso possibile sarà quello della costruenda bretella. La ferrovia resiste sperando che con il nuovo ospedale possa diventare una specie di metropolitana di superficie, e quindi potere avere un servizio remunerativo. Scontato che per la tratta Palmi- Sinopoli questo resterà un sogno, essendo la stessa troppo degradata e con ponti inagibili, l’unico tratta possibile sarà Palmi-Gioia Tauro ( e forse, Gioia Tauro-Polistena). Ma visto che, comunque, la tratta finirà a Palmi non è possibile farla finire qualche centinaio di metri prima ( dell’attuale stazione) e quindi liberare per due lati il futuro ospedale che potrebbe avere quindi l’accesso sia da piazzale Trodio sia dalla statale 118?? Le “littorine” se non ricordo male, avevano la doppia guida e quindi non avrebbero bisogno di essere girate per il “ritorno”. Sarebbe un “terminal “ semplicissimo… o forse mi sfugge qualcosa.