(comunicato stampa)
Ancora una vicenda incredibile. Da qualche giorno, in Villa Mazzini, un’ampia area che affaccia al mare è teatro di un cantiere di cui si ignora tutto. Non si conoscono le opere da realizzare né la durata e l’importo dei lavori. Nulla si sa dell’autorizzazione comunale né si conoscono l’impresa esecutrice, i nomi dei progettisti e del direttore dei lavori. Assente il cartello obbligatorio previsto dal Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia. Non una delibera di consiglio o di giunta a sciogliere l’enigma. Voce di popolo narra di un nuovo monumento, dedicato agli emigrati palmesi nel mondo. In questo caso, essendo la Villa monumento nazionale, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici ne è stata informata? E qual è il suo parere?
Non è la prima volta che ci troviamo a denunciare i modi illegali, oltre che totalmente irriguardosi verso i cittadini, nei quali opera l’amministrazione comunale di Palmi. Non sempre abbiamo trovato orecchie attente ma non per questo defletteremo minimamente dall’impegno di vigilanza democratica che ci siamo dati.
Palmi, 28 agosto 2015
Questa amministrazione sta diventando un gioco al massacro. Chi guarda senza reagire e assiste all’impotenza e alla complicità delle altre istituzioni dovrebbe vergognarsi pure di uscite di casa.
Tenderei a escludere che i lavori in corso non abbiano le necessarie autorizzazioni.
In ogni caso, il Circolo Armino, oltre a tutte le meritorie campagne, potrebbe ufficializzare le sue legittime perplessità inoltrando una immediata richiesta di accesso agli atti in Comune, ai sensi dell’art. 22 comma 1 della legge 7 agosto 1990 n. 241, valutando se ricorrono le condizioni per chiedere, nelle more, la sospensione dei lavori. La risposta deve pervenire entro 30 gg..
Tuttavia, rimane lo scempio paesaggistico, unitamente allo spreco di denaro pubblico.
L’aberrazione della situazione venutasi a creare è proprio questa: in una iniziativa amministrativa il rispetto delle norme non può essere un indovinello. I soliti silenzi di un’amministrazione senza rappresentanza e il modo di agire umma umma fanno il resto, lasciando il legittimo sospetto che le cose non siano in regola.
La realtà, cara Maria, supera la nostra debole immaginazione. Siamo increduli a ritenere possibile un cantiere in Villa Mazzini in spregio alle norme del Testo Unico sull’Edilizia e a quelle del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. Ma questo, purtroppo, è esattamente quel che è avvenuto. All’indignazione dei cittadini ed al nostro intervento presso la Soprintendenza si deve il fermo cautelare dei lavori.
In questo momento mi piacerebbe poter leggere il verbale di sequestro (e parziale demolizione?)
A proposito di vicende incredibili ve ne voglio raccontare un’altra.
L’ing. Antonello Scarfone ha progettato e diretto i lavori relativi alla strada S. Gaetano.
Il comandante dei VV. UU. ha verbalizzato l’opera, denunziando l’ing. Scarfone alla Procura della Repubblica.
Il Capo Area Arch. Gerocarni ordina la demolizioni delle opere abusive.
Non ci interessa tanto il fatto che il proprietario dell’opera (cioè il Sindaco) e l’appaltatore siano stati, come dovevano, destinatari del provvedimento di demolizione perché, certamente provvederà la Procura, quanto sottolineare che le spese di tutto ciò ricadranno sui cittadini che pagano le tasse.
Povera Palmi!
Sì, abbiamo letto. Tre capi area dello stesso Comune che dialogano attraverso ordinanze. Ma non sarebbe più semplice sedersi attorno a un tavolo?
ERRATA CORRIGE: NON SIANO STATI
… ci torneremo, non avevamo più spazio sul numero di agosto di AM
In questo vi è barzelletta. L’ing. Scarfone, secondo il capo area Gerocarni, può fare ricorso al TAR entro 60 giorni. Ora, se il sindaco è il proprietario dell’opera, dovrebbe essere lui ammesso a fare ricorso al TAR contro Gerocarni, e per ovvi motivi…contro se stesso.
Giungano i miei più sinceri apprezzamenti al Circolo Armino per l’ultima azione meritoria conclusasi nel migliore dei modi.
Genera parecchia amarezza il fatto che una Pubblica Amministrazione si sia resa responsabile di un abuso così clamoroso.
Ho motivo di ritenere che, senza il Circolo Armino, alcuno sarebbe riuscito a impedire tale scempio.
Grazie