La città di Palmi si è dotata, da pochi giorni, di un regolamento per l’alienazione del patrimonio immobiliare. Lo ha approvato e reso immediatamente eseguibile il tre ottobre scorso il Consiglio Comunale. Buona cosa, si dirà; se non che la lettura della nuova normativa riserva almeno un paio di spiacevoli sorprese.
- La trattativa privata è autorizzata qualora l’asta pubblica vada deserta (art. 12 Procedure di vendita). Se proprio si voleva semplificare la procedura, a tutto vantaggio della rapidità e dell’efficienza amministrativa, sarebbe stato utile e necessario integrare la norma con qualche vincolo, come ad esempio “purché il prezzo e le condizioni del bando di gara non siano variati se non a tutto vantaggio del comune”, oppure “ad un prezzo comunque non inferiore a quello fissato a base dell’incanto deserto”, come gli analoghi regolamenti di molti comuni, in fatti, prevedono.
- I proventi delle alienazioni potranno essere impiegati anche per il ripristino del pareggio di bilancio (art. 3 Destinazione entrate). Sarebbe stato, invece, necessario vincolare quei proventi alla spesa per investimenti, come ad esempio chiede l’Europa all’Italia nel caso di dismissioni del suo patrimonio immobiliare.
Queste norme, di per sé gravi, sono applicabili all’intero patrimonio immobiliare disponibile della Città con la sola esclusione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica o facenti capo ai piani per l’ Edilizia Economica e Popolare (PEEP) e per gli insediamenti produttivi (PIP). Corriamo, dunque, il rischio di svendere il patrimonio della Città senza neppure destinarlo al suo futuro.
L’amministrazione di centro-destra conferma il disinteresse verso il bene pubblico e ancora una volta il centro-sinistra, che dovrebbe essere opposizione in consiglio, non ha nulla da obiettare, mentre i suoi consiglieri presenti, Boemi e Ranuccio, si astengono sul provvedimento.
I cittadini, informati, valuteranno.
Palmi, 18 ottobre 2013 – Circolo A. Armino
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Regolamento alienazione beni pubblici
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Inviato a L’Ora della Calabria, Il Quotidiano di Calabria, La Gazzetta del Sud; e ai giornali on line L’edicola di Pinuccio e Strill.it
VUCUMPRA’??
Vucumprà?
Ndi vindimu santulia!!
Pe fauri! Ammillu a mia!!
Vucumprà?
Ndi vindumu lu stratuni
nd’accattamu nu crapuni
ndi facimu mmangiatuni
sulu chiddhi da cumuni.
Vucumprà?
Ndi vindumu a marineddha
cu ddha menzu a citateddha.
Sunnu assai li ntaressati !!
Ma.. l’acquirenti su truvati!!
Vucumprà?
Ndi vindimu poi a tunnara
cu la villa e ca parmara
pe rigalu nc’è u tracciolinu
chi è n’affari supraffinu!!
Vucumprà?
Ndi vindimu poi a petrusa
cu ddha casa sempri chiusa;
ndi vindumu rrogagghiusu,
ma pè fauri… mussu chiusu!
Cu sti sordi arricavati
ndi pagamu l’avvocati
chi su sempri ddha seduti
tutti chiddhi di causi perduti.
Se nda rresta ncuna cosa
poi a mentimu fora cuntu
senza dari tantu all’occhiu
nci minamu nautru puntu.
Cormelius 21.102013