La storia dell’amministrazione palmese targata Barone, da tre anni al timone della Città, è un intreccio fitto di pessime azioni e di mancate scelte con una sola cifra distintiva, la manifesta incapacità di amministrare. Incapace di progettare il futuro della Città, come dimostra la scandalosa vicenda del Piano Strutturale, quanto di garantire l’ordinario, come dimostra la chiusura per lunghi mesi della via di comunicazione tra il capoluogo e le popolose frazioni di Taureana, Tonnara e Pietrenere. Incapace di difendere il patrimonio della Città, come insegna la vicenda di casa Oliva che sarà restituita con tanto di interessi agli eredi della poetessa, quanto di abbozzare un progetto di politica culturale con il fiasco dell’ultimo Premio Palmi. Incapace di accedere ai finanziamenti e bocciata nell’accesso ai fondi regionali per il rimboschimento del Sant’Elia. Incapace persino, a finanziamento erogato, di appaltare i lavori per consentire alla squadra di calcio neo-promossa in serie D di giocare in casa il prossimo campionato.
È opinione diffusa in tutta la popolazione palmese che per inettitudine questa amministrazione non ha eguali nella storia recente della Città. Il sindaco non finga di non vedere, non reciti più la logora parte dello struzzo, chiuda da sé questa penosa esperienza prima che anche i consiglieri più devoti lo abbandonino. Non attenda la congiura di palazzo, faccia il primo passo consegnando alla sua Palmi le irrevocabili dimissioni da un incarico che ha mostrato di non saper esercitare.
Palmi, 11 aprile 2015 – Circolo A. Armino
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Riscontri sulla stampa locale
Garantista del 12/04/2015: “Incapacità in ogni settore. Barone basta, ora dimettiti“
PERCHE’ LIMITARSI ALLA STORIA RECENTE?
L’argomento, che fotografa una situazione reale, per una sua maggiore comprensione va inquadrato nel più vasto tema del “cupio dissolvi”, che è stato posto con riferimento al PD in una recente pubblicazione, in modo più o meno centrato e discutibile, ma che ha interessato, ed interessa, centralmente, l’essenza del centrosinistra palmese. Questo riferimento preciso, a mio modo di vedere, consiste in una sorta di negazione dell’intelligenza e della capacità di esistere politicamente. Il governo attuale della città è in buona parte, se si vogliono ricostruire storicamente le varie fasi degli ultimi 12-13 anni, il prodotto della insulsaggine politica. Vari settori del centrosinistra di allora, in parte anche oggi rappresentati, hanno fatto da viatico all’attuale assetto “politico” e amministrativo, anche attraverso l’appoggio dato a comportamenti partitici (leggi UDEUR), che invece, se si fosse usata l’intelligenza, andavano contrastati.
Mi sia consentito dissentire dall’assunto del Circolo Armino in ordine alla manifesta incapacità dell’attuale Giunta Comunale di Palmi e, per essa, del suo più alto rappresentante, il Sindaco Dott. Giovanni Barone.
Nel riconoscere che posso essere considerata provinciale (mi ritengo però molto attenta a ciò che viene reso pubblico), registro che in data 12 dicembre 2014, con un comunicato stampa congiunto (ancora consultabile sul sito istituzionale del Comune), Barone e Pace (…mancano Panzeri e Pilat…: n.d.r.), con un’enfasi che non ha eguali, informano la Cittadinanza tutta (e, ovviamente, anche il mondo intero, anche se a mezzo web) che a gennaio 2015 inizieranno i lavori di ristrutturazione del già Cinema Teatro Sciarrone e che entro luglio p.v. la Piana potrà beneficiare delle proiezioni e/o delle rappresentazioni teatrali, come un tempo.
Pertanto, è sotto gli occhi di tutti i Palmesi (purtroppo, non anche sotto i miei, vivendo da troppi anni fuori regione, pur tuttavia da attempata osservatrice) che, tra poco più di tre mesi, la “Città” di Palmi riavrà, finalmente, il suo Cinema Teatro Comunale, grazie a questa efficientissima Amministrazione.
Quindi, tutto il vituperio e i connessi strali lanciati all’indirizzo di cotanti Amministratori sono da ritenere del tutto mal riposti, atteso che i Vostri politici stanno portando a termine qualcosa, anche se da ritenere marginale rispetto ai ben altri problemi di cui soffre Palmi da troppi anni; gli ultimi tre dell’amministrazione Barone non fanno altro che sommarsi alle brevi/lunghe “legislature” delle precedenti amministrazioni, tutte affette dal male incurabile c.d. “annuncite cronica”.
Buona visione a tutti, amministratori compresi.
P.S. Mi risulta che l’edificio in questione stia crollando a pezzi
Condivido il bel commento di Maria, tranne che nella parte finale. Credo, intanto che, eguagliare sempre e comunque esperienze politiche e amministrative diverse sia un comodo (e brutto) vezzo “intellettuale” di buona parte dei nostri concittadini, che facilita, appunto, il disimpegno dell’osservatore. In seconda battuta ritengo che, di fronte alle nefandezze dell’attuale amministrazione, pareggiare tutto e tutti corrisponda ad una sorta di premialità degli attuali (una mia tesi ossessiva), che vanifica il fondamento della critica. Terzo punto. Qualcuno, più o meno acutamente (a questo punto non saprei, ma a ragione) ha definito questa la peggiore amministrazione di tutti i tempi. Se riusciamo a stare sul pezzo è già una buona cosa.
Con ogni evidenza, e senza alcun timore di essere smentita, Palmi è sull’orlo del baratro; è altrettanto evidente che le responsabilità non sono tutte da ascrivere all’attuale giunta.
Il tutto parte da molto lontano (un po’ come per la nostra nazione); tuttavia, ancorché mi sia definita “provinciale” ma per non sembrare qualunquista, posso riconoscere che la giunta di cui ha fatto parte FB non è stata tra le peggiori.
A ogni buon conto, purtroppo, non si vive di soli ricordi, anche perché riterrei che tutto quello che (asseritamente) di buono è stato fatto dalle precedenti amministrazioni è poi stato compromesso da “politici” per niente qualificati, totalmente inesperti e/o ansiosi di apparire (cfr. sottostante link).
Altro che città metropolitana!
Evidentemente mi conosci. Vedi, il punto è che provenendo dalla stessa esperienza non sono certo io a buttare la croce addosso agli amministratori comunali in generale, ricordandomi di tutte le difficoltà che il ruolo comporta. Ciò non toglie però che con gli attuali amministratori in particolare non riesco ad identificarmi in nulla.
Non La conosco, ma conosco (molto sommariamente) qualcosa di quello che ha fatto la Giunta Parisi.
Non vorrei scadere nella sterile polemica o, peggio ancora, nel luogo comune.
Qual è il tangibile risultato della Giunta 2003/2007?
Al netto del qualunquismo che mi si può attribuire, mi sembra logico che, se avessero ben operato le Giunte precedenti, o la Giunta di centro-sinistra di cui Lei ha fatto parte (tutte commissariate dal 2001 al 2011!!!), oggi Palmi non si troverebbe sull’orlo del baratro.
L’elettorato palmese (un po’ come quello nazionale) si lascia/si è lasciato abbindolare dalle solite promesse elettorali, mai mantenute.
Mi rendo, altresì, conto che è molto facile adagiarsi sugli allori (supposti), ma qual è l’odierna prospettiva? Un altro Commissario Prefettizio? Magari, in perenne prorogatio (impossibile, purtroppo)!!!
Gentile Maria, rispondo alle Sue domande, non prima però di scusarmi per il tono confidenziale usato in precedenza.
Quanto alle solite promesse elettorali cui Lei fa riferimento, non ricordo di avere partecipato a consultazioni elettorali impegnate in questa direzione, né ad alcun tipo di evento capzioso con elettori, pur costituendo tali fatti una prassi in uso nel maggior numero di questo genere di competizioni.
Lei si domanda cosa è rimasto di tangibile della giunta Parisi. Sperando che nel frattempo le opere materiali non siano venute meno, sono stati spesi circa 9 milioni di euro (8.904,775,34) in tre anni e mezzo, distribuiti per la gran parte in opere di risanamento periferico (strade di collegamento, fognature, bitumazioni, illuminazioni, manutenzione di scuole, ecc.), sistemazione di arredi urbani, cimitero, sito archeologico, verde pubblico, scuole centrali, Casa della Cultura, ecc., detto in via del tutto sintetico. L’elenco sarebbe lungo e , se si desidera, se ne può dare piena contezza. A mio avviso, tra questi sono degni di menzione gli interventi di risanamento in zona Tonnara e Pietrenere e l’inizio dei lavori del Lungomare. Personalmente, pur vantando un’età matura, non ho ricordi di lavori nella detta frazione.
Venendo ora ad altri aspetti dell’amministrare, sicuramente non meno importanti, posso ricordare le politiche di contatto con la società civile, a cominciare dai rapporti con le associazioni che direi ben realizzati. Come era nostro dovere, non abbiamo mai negato una richiesta ad alcuna associazione, purché di interesse pubblico e non particolare, (ad es., come è divenuta prassi costante, presentazione di libri di amici e parenti o, nella più nobile delle ipotesi, di elettori fidati, et similia).
Le richieste di collaborazione sono state reciproche per le più svariate iniziative: corsi, seminari, convegni su temi culturali e di attualità, e quant’altro.
In questo quadro di intensa interazione sociale la giunta Parisi ha operato una scelta di assoluto pregio amministrativo: portare la scuola all’interesse amministrativo più alto. L’incontro dell’amministrazione con gli istituti scolastici palmesi, è sfociata nella necessità di promuovere le politiche scolastiche amministrative, da semplice segmento di un più vasto settore, come era sempre stato, a settore della pubblica istruzione.
Mi concedo una considerazione al riguardo, sul fatto che una tale scelta, oltre che sarebbe dovuta essere di esempio per le amministrazioni future, dovrebbe senza dubbio essere mutuata da tutte le amministrazioni d’Italia. Privilegiare le politiche culturali e scolastiche, come è nel pensiero dei più autorevoli osservatori che individuano i problemi nazionali nelle carenze strutturali di questi settori, significa allinearsi ai livelli degli altri Paesi più evoluti.
Inoltre, la validità di una tale impostazione innovativa, per il coinvolgimento che genera, è il vero antidoto alle culture deteriori che affliggono la nostra realtà. Se si vuole infatti sconfiggere la cultura mafiosa e il malcostume della società, bisogna valorizzare l’istruzione e la cultura. Durante il periodo di riferimento, abbiamo sempre evitato l’argomento stucchevole e a volte (molte) ingannevole della “legalità”, se non in casi eccezionali. Che senso ha blandire il pubblico con il tema della “legalità”, se, come è successo nelle amministrazioni successive, cultura e istruzione sono state abolite dai programmi comunali?
Abbiamo vitalizzato, nell’ambito scolastico, una istituzione collegata alla società: il CTP (Centro territoriale permanente), rivolta al pubblico, sollevandola da incrostazioni pluridecennali. Memorabile, nel progetto innovativo che l’ ha riguardata, un corso di lingua e cultura araba, che ha riscosso un notevole successo di partecipazione di giovani, lavoratori, impiegati e professionisti.
Tanti i seminari i corsi formativi e i convegni per i giovani, su temi storici e di attualità, di concerto tra il comune e le direzioni scolastiche, con la presenza delle Università di Reggio Calabria e Messina.
Riassumo così il vastissimo impegno del comune dell’epoca,con il coinvolgimento del settore scuola alla valorizzazione del territorio e dei suoi beni, naturali e culturali, non dimenticando l’ottimizzazione di alcuni servizi scolastici, quali il funzionamento della mensa al primo giorno di apertura della scuola, per la prima (e l’ultima) volta, con una esenzione tangibile dal pagamento del servizio per i meno abbienti, e un efficiente servizio di manutenzione scolastica.
Altro fattore vitale per una lungimirante gestione amministrativa, è stata l’intuizione di dovere operare nell’interesse non solo comunale ma di tutto il comprensorio. Si è dato vita, in tale direzione, a impegni di carattere intercomunale, sia sul versante interno che della costa viola, con intese e progetti volti alla valorizzazione dei territori. Ciò è avvenuto anche con progetti di sicuro interesse e che avevano trovato le prime concrete realizzazioni con le intese di collegamento con le ormai note feste extra regionali (Gubbio, Sassari, Nola e Viterbo), sfociate con la presenza a Palmi, nel mese di ottobre del 2006, di un certo numero di persone provenienti da quelle città, come fatto straordinario (e da ripetere…). Come è risaputo, in virtù di quegli impegni oggi Palmi ha ottenuto un riconoscimento UNESCO… evidentemente caduto sin da subito nel dimenticatoio.
Nella mia risposta non possono mancare altri “casi” di presenza amministrativa nella città di Palmi nel periodo in discorso. Mi piace annoverare alcune situazioni di “supplenza” dell’amministrazione Parisi alla società “civile”, in occasione di temi molto dibattuti in campo nazionale, quali la legge “Moratti” sulla scuola, che ha visto l’amministrazione protagonista di una mobilitazione a livello comprensoriale di docenti e sindacato nazionale; o come il referendum sulla fecondazione assistita, anche questo “letto” dall’amministrazione comunale e sostenuto per il “no”persino con l’appoggio del Partito Radicale; l’avvio di una discussione sul c.d. bilancio partecipato; la presenza del comune nella campagna nazionale di raccolta delle firme per la legge sull’amnistia ai detenuti.
Proseguendo in ordine sparso, mi piace menzionare una bellissima rassegna di cinema degli anni ’50 svoltasi in notturna, all’aperto del Tetro Motta, nell’ambito di un progetto intercomunale (Costa Viola), detto – se ben ricordo – Orcynus, a cura del settore Cultura, anche se partecipata da pochi, o altra rassega estiva di cinema giovanile, frequentata da soli turisti settentrionali…
E poi ancora un ottimo settore di assistenza sociale. Diversi altri aspetti di questa amministrazione non possono essere ignorati, quali la trasparenza e la disponibilità al contatto con i cittadini. Mai un sopruso, né, tantomeno, atti di violenza amministrativa, sotto forma di omissioni, silenzi, o atti di teppismo consumati (e ratificati) ai danni dei cittadini o di un pubblico interesse…
Mi faccia pure dire che non abbiamo inteso il senso del fare cultura come osservanza della fede religiosa, e appiattimento alla curia vescovile od alle iniziative di qualsivoglia ordine professionale.
Pur non usando del tema della “legalità” in modo come dicevo stucchevole e strumentale, la giunta Parisi non ha mai corso il brivido dell’interessamento di un intervento del Ministero dell’Interno, o di continui coinvolgimenti in indagini giudiziarie.
Tutto ciò, cara Maria, al netto dei più svariati limiti, carenze, inadeguatezze, specialmente politiche, nonché di una buona dose di disinteresse, nonostante gli sforzi fatti, e in parte riusciti, di coinvolgere un più vasto pubblico alla partecipazione della cosa pubblica.
Le sono molto grato per l’opportunità datami di trattare un argomento che dovrebbe, e avrebbe dovuto normalmente interessare l’opinione pubblica, come un tratto della storia di questa nostra Città che, a prescindere da ogni riferimento preciso, smarrisce facilmente la memoria.
http://www.costaviolanews.it/index.php/attualita/1837-il-comune-di-palmi-avvia-un-indagine-conoscitiva-sulla-citta-metropolitana
Altra smentita alla “Manifesta incapacità”!!!
Questi si che sono successi, mai raggiunti da alcuno dei predecessori del Barone.
Occorrerebbe fargli tagliare un nastro ogni qualvolta entra in Municipio.
L’annuncite non è conclamata, no!!!
Povera Palmi
E, con l’approssimarsi della stagione estiva, come ogni anno, se ne vedranno delle belle, quanto a strategie di carattere turistico, nell’ottica di attirare il turista non oriundo e al fine di farlo ritornare gli anni successivi!!! (?)
Ma questo attiene ad altre fattispecie, sconosciute ai più, me compresa, chiaramente.
Riscontro il puntuale, circostanziato e attento intervento del 6 maggio di FB.
La sua appassionata ricognizione, purtroppo, non chiarisce dove siano da ricercare le motivazioni del commissariamento della Giunta Parisi, che, per quanto mi riguarda, poco rilevano a parecchi anni di distanza.
E’ nei fatti, però, che il centro-sinistra palmese ha smesso di governare dal 2007; un’eternità, a mio sommesso avviso.
Mi sembra che FB attribuisca tutto ciò a una perdita di memoria dell’elettorato.
Trovo tale teoria molto semplicistica, riduttiva e, a tratti, “pilatesca”.
Con ogni evidenza, se la Giunta Parisi avesse lasciato il segno, così come dovrebbe imporsi a una vera giunta di centro-sinistra, ancora oggi Palmi sarebbe annoverata tra quei Comuni dove vige il rigore, la competenza e la serietà ammistrativo-istituzionale.
Pur tuttavia, con la consapevolezza che “niente è per sempre”, preferisco augurarmi (illusa?) che lo “smemorato” elettorato palmese esca dal torpore da cui è pervaso da lunghi anni, e, aprendo gli occhi, faccia risorgere la propria cittadina, nel pieno rispetto del bene comune e nell’interesse delle nuove generazioni.
Con la mia precedente replica, lunga e, pur tuttavia incompleta, ho tentato di applicare, alla materia di cui stiamo discutendo, cioè la gestione amministrativa, il metodo scientifico della conoscenza dei dati, per sottrarre la materia stessa al “sentiment” . Mi si riconosce puntualità, precisione e attenzione ma, ciononostante, spostando il ragionamento su basi presuntive in “altre” questioni che pure hanno riguardato la giunta in parola, come ad esempio su un “commissariamento” (intervenuto – è bene puntualizzare- in seconda battuta e non direttamente sulla giunta), vengono vanificati dati, elenchi, argomenti, tengo a precisare, esposti a smentite e critiche. Per me è surreale che (e non mi riferisco in particolare alle idee espresse da Maria) un cittadino palmese non sia mai venuto a conoscenza che in una tornata amministrativa si siano potuti impiegare, indifferentemente, 9 milioni di euro o, per dire, 10 mila euro in opere pubbliche. Vero è, ed in ciò posso pure concordare, che anche la materia amministrativa vuole la sua parte di feeling o di qualcosa di simile che somigli al coinvolgimento emotivo o finanche alla suggestione, ma fino a un certo punto. Mi domando se sia giusto dare come riconosciuto al cittadino palmese (non mi riferisco per fortuna a tutti) una sorta di diritto naturale di scoprire dopo nove anni, ad es. del risanamento del serbatoio di Trecciolino, o della ristrutturazione delle strade di campagna Sanci Folari e Monica,o piuttosto dei lavori di ampliamento delle strade San Michele e Vitica. Per non dire, cosa ben più grave, di opere con il vantaggio di una maggiore visibilità, quali il Lungomare e il realizzato Parco Archeologico, o il recupero di Villa Rèpaci. Quanto ad un ulteriore argomento posto, l’imprinting che la giunta Parisi (non) avrebbe lasciato, anche questo a me sembra riportare al criterio di volubilità, continuando a considerare il cittadino un inconscio ricettore di sensazioni, oltre che essere parecchio pretensioso. In primo luogo per la ragione appena detta della non conoscenza dei dati, indispensabile per poter dire a pieno titolo di una determinata cosa, poi perché,come mi sembra di avere largamente fatto intendere nel mio maxi intervento (aperto – ricordo –a smentite), basta che chi viene dopo revochi o abbandoni quel che si è fatto prima, o che persino faccia danni in qualsivoglia settore. In ogni caso, se vogliamo attenerci al tema di discussione, la manifesta incapacità, molte sono le variabili (che possono invece ben interessare affinché certi errori non si ripetano), che rendono possibile la configurazione di tre tipi di esperienza amministrativa nel giro di dodici anni: una che io ritengo equilibrata e impegnata come quella Parisi (che si sarebbe potuta migliorare, ma questo è già un altro discorso, e anche in ciò dico: magari fosse stato accompagnato da un qualche criterio lo sbocco del “commissariamento” di cui sopra!), quella venuta dopo a base demagogico – poliziesca, dalla quale se ne è generata un’altra, l’attuale, del tutto priva di freni inibitori. Si domandi, Maria, -mi permetto – nella eventualità del probabile esaurimento dell’intera legislatura dell’amministrazione in corso, se ciò equivarrà a doverla ritenere valida e meritevole.
FB continua a snocciolare numeri, dati e circostanze (indubbiamente, corretti anche se incompleti, a suo dire) ma elude, a mio parere, uno dei più impegnativi quesiti: al netto dell’assenza di fosforo nell’elettorato palmese, perché il centro-sinistra non governa più dal 2007?
E’ forse merito del centro-destra? Non credo.
E’ forse demerito del centro-sinistra? Molto probabile, sino a prova contraria.
Nulla da eccepire, evidentemente, sulla caratura, sull’onestà intellettuale e sulla biografia del candidato Sindaco della coalizione di centro-sinistra dell’ultima tornata elettorale, ma, probabilmente, in presuntiva assenza di contenuti forti e di (indispensabile) carisma/conoscenza sul/del territorio, sino a tutte le periferie, Palmi si trova a essere amministrata da cotanti personaggi che, inequivocabilmente (purtroppo), rappresentano a pieno titolo la maggioranza dell’elettorato.
Lungi da me ritenere di essere una sociologa dei fenomeni (…) politici (sono, invece, una modesta massaia), ma tant’è!
In ogni caso, non ho mai pensato che una legislatura che arriva a termine debba essere stata necessariamente “valida e meritevole”; le opposizioni, in tali circostanze, hanno sempre avuto la loro responsabilità!
Il centro-sinistra ha perso perché non aveva un candidato idoneo e soprattutto perché non aveva né programmi né idee (come per primi denunciammo).
Ora neppure esiste più. Scomparse le piccole formazioni, assente dalla scena politica il Partito Democratico. Torneranno al tempo delle elezioni.
Il candidato sindaco espresso dal centro-sinistra, ancorché autorevole, è risultato inidoneo nella misura in cui, insieme con la coalizione che lo appoggiava, ha sbagliato la campagna elettorale, da neofita della politica.
Aggiungerei che il suo principale antagonista era ed è molto più conosciuto di lui ed è molto più presente sul territorio; soprattutto lo è stato in campagna elettorale.
Probabilmente, la prossima tornata elettorale sarà vinta “a mani basse” da “politici” della stessa coalizione che ha vinto le scorse elezioni, attesa l’imperdonabile e suicida scomparsa di tutta l’attuale “opposizione”.
A meno di un miracolo.
No, non credo che la sconfitta sia da addebitare alla campagna elettorale. Certo chi non ha idee non può farne una diversa. Ma per provare a convincere gli elettori non bastano, tuttavia, gli ultimi giorni prima del voto.
Quanto alle prossime elezioni non credo sia più il tempo di contrapporre una “buona” candidatura di centro-sinistra a quella potenzialmente maggioritaria del centro-destra. Il degrado della città è a un punto tale che solo una rottura radicale degli attuali equilibri può portare quel profondo rinnovamento di cui sentiamo urgente il bisogno.
Sono intervenuto per dare un mio contributo sul tema della manifesta incapacità, al fine di argomentare in modo anche parzialmente diverso da un punto di vista che tende a livellare, a tratti anche molto ingenerosamemte, esperienze diverse. Ciò, si intende, a mio relativo parere. La giusta osservazione sui demeriti del centro-sinistra nel suo complesso, alla quale mi associo in pieno, non potendo e nemmeno volendo difendere l’indifendibile, è un motivo fondante della situazione attuale, non avendo saputo nè durante e nè dopo l’amministrazione Parisi dare un senso a se stessa, in primis alla giunta che ha espresso. Per me ragionare semplice non significa affidare a un supereroe che sappia fare le veci di una coalizione o di un’aggregazione ampia fatta di tante persone capaci e di buona volontà la situazione palmese. Anche grazie a questa discussione, mi convinco che oramai non vi sono più alibi per i cittadini e per l’elettorato: come in altre realtà sono loro (noi) che devono tendere sempre più a stare addosso alle questioni amministrative seguendole da vicino e chiedendo conto dell’operato di coloro che vengono eletti. Diversamente, il disinteresse generale continuerà a generare qualche incomprensione e tanti mostri.
Non ho mai pensato o scritto che sono favorevole al “pensiero unico”, ritenendomi persona che ama la democrazia e, pertanto, anche il libero pensiero.
La conclusione del mio intervento dell’1 maggio con “Un altro Commissario Prefettizio? Magari, in perenne prorogatio (impossibile, purtroppo)!!!”, era una facilissima provocazione, peraltro, riferita unicamente allo sfascio palmese.
A mio sommesso avviso, oggi è difficile un confronto politici ed amministrativo “vero” perchè manca un’idea di città, un obiettivo, una visione ragionata.
Ognuno affronta piccole cose, singoli interventi ammnistrativi al di fuori di uno schema generale, di una ipotesi di sviluppo.
Un esempio è piazza 1° Maggio sulla quale si sono inseguite tante idee, tante voci salvo. poi, a ripiegrae sulla semplice pavimentazione.
Io sono tra quelli che, da tempo, sostengono che il centro della città non possa essere un semplice posteggio ma che si rendono conto che occorre pensare a delle aree alternative al servizio del centro storico.
Questo discorso, però, non interessa nessuno ed appena vi è stata la possibilità di disporre di un forte finanziamento finalizzato al miglioramento del tessuto urbano si è pensato ad investire sul cinema rinunziando, di fatto, ad ogni altra ipotesi.
Allora, non si può giudicare il singolo intervento perchè tutto ciò che si fa per la città è bene ma è necessario inquadrarlo in quella visione che manca e che sarebbe, invece, indispensabile per fare delle scelte.
Investire sul campo Lopresti, acquistare il cinema Sciarrone, pavimentare piazza 1° Maggio potrebbe andare tutto bene se è compatibile con il futuro di Palmi che abbiamo in mente.
Ma contemporaneamente non possiamo affermare che bisogna collocare statue in tutte le aree di parcheggio, che la piazza deve diventare il “salotto” di Palmi se spendiamo i pochi soldi disponibili in altre direzioni, se compiamo altre scelte.
Il PSC poteva diventare un’occasione perchè l’intera città si interrogasse sul suo futuro e l’attuale amministrazione ponesse all’attenzione dei cittadini un disegno compiuto di sviluppo.
Come abbiamo visto, invece, è stata un’occasione per soddisfare alcun populismi se non per risolevre problemi di singoli.
Così andrà sempre peggio e le prospettive peggiorano.
Mi permetto di invitare le intelligenze che si sono misurate sul tema (Maria, FB, Pino Ippolito ed altri) a promuovere un dibattito su questo tema essenziale, ringraziandoli, comunque, per l’attenzione che rivolgono alla città,
Per quanto possa valere, condivido il pensiero di Civis.
Mi sfugge, però, il riferimento alle statue.
Accolgo volentieri l’invito confidando nella partecipazione di tutte le “intelligenze” della città, inclusa com’è naturale quella di CIVIS.
A Palmi non mancano le persone intelligenti (ringrazio CIvis per il complimento, ma non pretendo tanto), il problema è che c’è poca “intellighentsia”.
Perché le persone intelligenti che, indubbiamente, sono presenti anche a Palmi, non fanno la cortesia ai Palmesi di buona volontà di “metterci la faccia”, uscendo “allo scoperto”, dal punta di vista della politica attiva???
L’attività del Circolo Armino, ancorché molto meritoria, dovrebbe contribuire maggiormente alla rinascita di Palmi, non escludendo di valutare l’opportunità (magari!) di presentare una propria lista alle prossime elezioni amministrative, eventualmente esprimendo un proprio candidato a Sindaco.
Molti Palmesi saranno infinitamente grati al Circolo Armino, anche se solo decidesse di provarci.
Infinite grazie a Maria.
Siamo attivi da tre anni, da quando cioè la nostra associazione è nata. Ed in verità noi non pensiamo di essere mai stati al “coperto”. Neppure escludiamo la nostra partecipazione, nelle modalità da individuare, alla prossima competizione elettorale.
Grazie per l’immediato riscontro.
Il fatto che il Circolo Armino non escluda di partecipare alle prossime elezioni è, per me, una piacevolissima novità!
Siamo attivi da quattro anni e non da tre come detto da Pino. La nostra prima attività è stata quella di appoggio ai referendum sull’acqua, nucleare, ecc (giugno 2011). Subito seguita, o concomitante, con le critiche alla “traballante” Amministrazione Gaudio e la lotta per le primarie. Purtroppo uno dei mezzi più democratici per scegliere persone, invitare volti nuovi a scendere in campo e confrontarsi , avere l’apporto di nuove idee, ecc ecc, è cosi facilmente “pilotabile” da rendere nulla la sua efficacia. Non so quanto durerà l’Amministrazione Barone ma (è un segreto e non divulgatelo) spero che duri ancora abbastanza. Il perché è presto detto: la sinistra (o il centro sinistra se preferite) è assolutamente impreparata, spero solo al momento, a vincere le prossime elezioni. Non è che il centro destra sia messo meglio ma comunque vincerebbe un “comitato d’affari “, comunque esteso e variegato, che per definizione è centro destra (almeno mi illudo che sia ancora così).Ci sarebbe tanto altro da dire e se la discussione proseguirà se ne potrà parlare anche in questa sede. Una sola domanda : quanti elettori di Palmi sono disponibili a dare un voto libero, consapevole, ponderato sulla conoscenza di persone, progetti,ecc ecc?
Attualmente il circolo Armino e’ l’unico centro direzionale palmese in politica. Il centro-destra esiste a modo suo, nel senso che non ha bisogno di dirigere nulla, va e basta. Il centro-sinistra è morto da tempo. Solano (PD) e’ desaparecido. Ai palmesi non rimane che connettersi.
Con la forza di chi ha l’onore o l’onere di sentirsi maggioranza, bisognerebbe, da subito, prepararsi alla campagna elettorale, anticipando qualunque altra forza politica.
Al Circolo Armino non sarà per niente difficile predisporre una lista delle priorità, tantomeno reclutare un buon numero di Persone disponibili a impegnarsi direttamente per il bene del proprio territorio.
Parimenti, si dovrebbero stabilire le modalità per farsi apprezzare da un vasto elettorato, non prediligendo la richiamata connessione, in quanto non tutti ne hanno la possibilità o l’attitudine.
L’aspettare supinamente l’evolversi della situazione (o il suo involversi) potrebbe comportare una responsabilità altissima, pari a quella che facilmente si può attribuire a chi ha determinato lo sfascio che sta logorando Palmi.
Rientro anch’io in argomento precisando che non mi riferivo alla connessione on-line, ma al senso dato da Crozza: “sei connesso”? Così i cittadini palmesi, messi di fronte all’evidenza, potranno scegliere da che parte stare. È chiaro, a mio parere, che da qui alle elezioni tutti i cittadini che avranno voglia di scegliere un’alternativa lo dovranno manifestare con segnali tangibili, sicché si possa capire con anticipo chi comporra’ una prossima compagine amministrativa e connquali numeri.
Capisco, perché è anche il mio, il desiderio di mettere fine a questa disastrosa Amministrazione. Avverto anch’io l’urgenza di offrire alla città un’alternativa credibile; perché, infine, si possa scegliere tra tirare a campare (magari mettendo a segno qualche piccolo vantaggio personale) o puntare alto allo sviluppo e alla trasformazione di Palmi in senso moderno ed europeo.
Tuttavia dobbiamo sapere che, salvo imprevedibili colpi di scena, Barone porterà a termine la sua consiliatura tra due anni, nel 2017. Un tempo che, a differenza di alcuni di voi, io giudico lunghissimo. Non solo per i danni che potranno essere ancora prodotti. Pure perché è impensabile avviare sin d’ora una campagna elettorale della durata di un biennio.
In questi anni, quattro come correttamente ricordava Gustavo, abbiamo non solo puntato l’indice contro i guasti provocati da una dissennata gestione della cosa pubblica, abbiamo anche indicato come riteniamo possibile amministrare con serietà e nell’interesse di tutti. L’ultima occasione che ci è stata offerta è stata quella del Piano Strategico, dove non ci siamo limitati a segnalare le tante disfunzioni (e gli stessi interessi privati) ma abbiamo pure offerto il nostro progetto, nelle linee guida generali che convengono alla discussione politica. Il nostro mensile, Azione Metropolitana, è una voce libera che presta con continuità attenzione ai problemi della città. Questo stesso sito, che può oramai vantare anche più di cento visite al giorno, è anch’esso uno strumento di battaglia politica continua e costante.
Negli anni che ci separano alle elezioni è piuttosto necessario, a mio avviso, raccogliere tutte le persone di Palmi, che condividono con noi l’ansia di rinnovamento, per unirle in un solo progetto di trasformazione della città. E’ necessario che tra i molti che leggono queste pagine emergano sempre più numerose le voci, come quelle apprezzatissime di Maria e di CIVIS.
Mi dispiace di non poter argomentare a dovere, in questa sede e in questo momento, per illustrare il mio punto di vista su tutta la tematica messa in campo, molto meritoriamente, da Maria. In generale mi trovo molto vicino al pensiero di Civis, e non è certo la prima volta. Mi preme chiarire, però, se mai fossi stato percepito nelle varie battute da salotto cittadino (piazza I maggio) come uno di quelli che invocano l’apertura di fatto di una campagna elettorale biennale, che non esiste niente di più distante dal mio pensiero. Così come distante è il concetto di campagna elettorale da quello di costruzione di una visione ed un progetto condivisi. Oppure, se preferite, di arruolamento di coloro che si riconoscono in larga parte nei valori che in questi quattro anni abbiamo, bene o male, rappresentato col mensile AM e con altre iniziative. Siccome non basta arruolare dei volontari, ma bisogna che questi acquisiscano l’abilità a combattere e, quantomeno, di saper marciare all’unisono, addirittura non sono sicuro che bastino due anni. Ammesso e non concesso che li avremo per intero tutti e due a nostra disposizione. Intelligenti pauca!
C’è ancora un aspetto che non possiamo sottovalutare e che, a mio parere, suggerisce paziente attesa.
Dal primo gennaio 2016 entrerà n funzione la città metropolitana di Reggio Calabria. Non sappiamo ancora, perché molto dipenderà dallo Statuto che verrà adottato, quale sarà l’autonomia residua dei municipi. Per certo, almeno nei primi cinque anni di vita della città metropolitana, molti poteri saranno accentrati sul capoluogo e sul suo sindaco (una palese violazione dei diritti non di una minoranza ma addirittura della maggioranza degli abitanti della futura città metropolitana che risiedono fuori Reggio di cui dovremo presto occuparci). Ecco anche perché io penso che due anni siano troppi. Un’amministrazione capace dovrebbe affrontare subito la questione metropolitana, ad esempio stabilendo o rinsaldando i rapporti con le altre principali città dell’attuale provincia, tutte penalizzate dalla futura città Reggio-centrica.
Non so se nell’ultimo suo intervento Pinoipp ha potuto tener conto del mio. Comunque rispondo che io non dimenticavo affatto la città metropolitana, anzi la reputo un argomento che entra prepotentemente nella questione dibattuta, come pure nei miei calcoli. Diciamo che è un motivo in più, non per iniziare una campagna elettorale di fatto, e lo sottolineo, ma per cominciare con metodo scientificamente strategico (lo ripeterò fino alla noia se è necessario) la nostra battaglia valoriale con grande attenzione, e monitoraggio continuo, nell’efficacia aggregativa, al fine di organizzare al meglio le file del movimento che dovrà ricostruire ciò che è stato ridotto in macerie, e progettare il futuro. Quando ci accorgeremo che il nostro non è più, neanche un po’, un dialogo tra sordi avremo fatto un primo passo gigante verso la vittoria.
Concludo qui i miei interventi, invocando il motto del Circolo Armino e sollecitando la sua messa in pratica: Un’altra Palmi è possibile.
Grazie per l’ospitalità.
Grazie ancora!
Grazie per aver stimolato questa discussione, grazie per il tuo sostegno.
Sì Giovanni, ne avevo tenuto conto.
Proprio sulla città metropolitana, questione che sappiamo essere cruciale per il nostro futuro, abbiamo organizzato due convegni con la partecipazione di esperti qualificati e scritto numerose volte. Mi pare un ottimo esempio di una “battaglia valoriale” che abbiamo cominciato a fare ben prima di altri e che continueremo ancora a fare. Mentre non sappiamo nulla di quel che pensa di Reggio metropolitana, semmai pensa, questa amministrazione.
Sono d’accordo con Maria. Bisogna partire subito, non per una campagna elettorale biennale come temeva Giovanni ma con dei forum nei quali i cittadini potranno esaminare e proporre un disegno di Città e interrogarsi sulle priorità.
E’ un lavoro lungo e faticoso ma è una cosa seria.
Durante il percorso potranno emergere anche indicazioni su future liste e candidature saggiando, soprattutto, la volontà e la capacità di lavorare insieme, di pensare insieme con in mente lo stesso obiettivo: il futuro di Palmi.
Il resto, bello o brutto che sia verrà da sé.
Quello che reputo certo è che l’unico soggetto “politico” (checchè ne pensino i consiglieri comunali di Palmi) che può fare da apri pista è il Circolo Armino.
Coraggio e avanti!
L’ennesima “mala figura”.
Dell’abbattimento e della ricostruzione del ponte della ex ferrovia Calabro Lucana e della conseguente interruzione della nazionale se ne parla da lungo tempo (almeno un anno, ricordo che l’assessore Pace ne faceva un punto di orgoglio di essere riuscito a rinviare questi lavori a dopo la festa della Varia). Tutto era stato calcolato e programmato. Dei sensi unici avrebbero almeno lenito il disagio. La strada di Cisterne per andare verso Gioia Tauro e la strada di Fracà per andare verso Palmi. Dall’inizio dei lavori suddetti (una decina di giorni) la strada di Cisterne è sempre stata a doppio senso di circolazione. Per lunghi tratti la strada di Cisterne è abbastanza stretta e quindi adatta al transito di un solo autoveicolo per cui i cittadini si sono dovuti arrangiare in qualche modo. Di camion ne passavano pochi ed in qualche modo si faceva. Poi è intervenuto il comune e l’Anas. I tecnici comunali e quelli dell’anas hanno stabilito che la strada poteva essere allargata riempiendo una inutile cunetta a lato della stessa strada. Intanto a Palmi non piove mai e se dovesse succedere che vuoi che sia un po’ d’acqua… Hanno anche messo un semaforo per il senso alternato. A questo punto quasi inutile visto che avevano allargato la strada… Ovviamente nessuno si è preso la briga di andare a controllare che acque convogliasse questa cunetta. Risultato : il giorno dopo ha piovuto e tutte le campagne nella zona San Fantino si sono allagate! Ferrovia compresa; ma intanto quella non funziona! Probabile che ci saranno strascichi giudiziari per danni. Comunque per dare da mangiare al mio cane in una proprietà che ho sulla strada Cisterne avrei dovuto, interpretando le urla di un vigile urbano esagitato (certamente avrà avuto i suoi buoni motivi), andare dalla Tonnara… Ovviamente ho preferito fare cento metri a piedi. Cosi ho potuto vedere la ruspa che riapriva la cunetta… e sentire i commenti di abitanti e proprietari.
Amministrazione da burletta.