Palmi 14/2/2012 – Circolo A.Armino
La gran parte dei lettori riconoscerà l’espressione tipica palmese “sa jettau arretu o cozzettu”, per dire di chi si getta (letterale) dietro le spalle, una piccola o grande assunzione di responsabilità verso altri, con, almeno, un’ inevitabile caduta di stile
Inserita nel presente contesto, questa rubrica, mutuando la simpatica locuzione del nostro dialetto, vuole piuttosto rappresentare un “grido di dolore” rivolto ai lettori per le numerose istanze, richieste e sollecitazioni che il circolo “Armino” ha rivolto, in particolare all’amministrazione comunale di Palmi, nel giro di alcuni anni, senza mai (o quasi), ricevere una risposta.
Certo, c’è domanda e domanda. A volte il silenzio può valere come atto concreto, più o meno lecito, di “rifiuto”, per esempio rispetto ad una scelta amministrativa; altre volte si tratta di assistere impotenti a veri e propri strappi al più generale, ma nondimeno dovuto, principio di lealtà amministrativa, come sancito dal nostro ordinamento giuridico.
Uno dei casi più eclatanti è rappresentato dal PUT (Piano urbano del traffico), rispetto alla cui pratica il circolo “Armino” ha posto al sindaco una domanda precisa, senza il minimo dubbio, e fuori da ogni presunzione, degna di essere presa in considerazione, attesa l’importanza, in quanto a gravità, delle vicende gestionali che l’hanno accompagnata. Ma nulla.
Tante altre volte le risposte sono dovute per particolari ragioni di correttezza, oltre che di opportunità, per il rispetto (e l’obbligo) che si deve da chi amministra a tutti i cittadini, i quali hanno diritto a vederci chiaro.
Per concludere, almeno noi teniamo a non sentirci dire da qualcuno, un giorno o l’altro: avete dato corso ad una iniziativa di chiarezza, ma poi…va jettastivu arretu o cozzettu.
Ecco dunque un elenco sommario delle domande inevase dall’attuale Amministrazione Comunale (sindaco Barone):
- La questione del Piano Urbano del Traffico: un nodo da sciogliere nell’interesse di tutti: 15 gennaio 2014, 31 dicembre 2013, 30 gennaio 2012
- Taglio di alberi al S. Elia. Comunicazione inviata all’Assessore all’Ambiente ed ai quotidiani locali : 11 gennaio 2014
- Lastroni in granito di via Bruno Buozzi.Comunicazione inviata all’Assessore all’Ambiente ed ai quotidiani locali: 11 gennaio 2014
- Pubbliche alienazioni a Palmi: 18 ottobre 2013
- Linee guida alternative per il PSC di Palmi. Documento consegnato al protocollo del Comune: 11 giugno 2013
- Manifesto pubblico del 27 novembre 2012. Tra le altre (domande): scuola pubblica di S. Leonardo, piano turistico, quartiere Ajossa (petizione popolare per ex asilo nido), speculazione sul fotovoltaico
- Vecchi ospedali e nuovi sprechi: 28 novembre 2012
- Valorizzare l’ex asilo nido comunale di piazzale Ibico: 30 settemre 2012
- Censimento del cemento- Iniziativa “Salviamo il paesaggio” 2/5 /2012 – link 1, link 2, link 3
E’ doveroso un commento, a maggior ragione se è il primo.
Ferma restando la validità e l’opportunità di questa nuova rubrica giustamente denominata “ arretu o cozzettu “ non trascurando tuttavia l’importanza del profilo satirico-umoristico della vicenda cui fa riferimento anche lo stesso titolo della rubrica, non si può fare a meno di rilevare, statuto comunale alla mano, che il silenzio dell’amministrazione comunale impedisce la effettiva partecipazione dei cittadini, stavolta costituitisi anche in forma associata, alla vita pubblico-amministrativa della nostra comunità.
Il famoso “metodo” del quale molto s’è discusso in queste pagine è ancora in vigore. La democrazia latita.
E’ vero che la democrazia nella sua più ampia accezione latita. Questa è una buona rubrica che serve a non disperdere al vento tanti sforzi a favore della città. Riguardo al “metodo” o “dottrina” cui tu fai riferimento, giova ancora una volta ripetere che è la stessa Costituzione a promuovere forme di democrazia diverse da quella rappresentativa, anche attraverso le associazioni, che i comuni e gli altri enti non possono ignorare. Se lo fanno, non rispettano la Costituzione.
Si può ben comprendere l’imbarazzo di questa Amministrazione nel dare una risposta sul caso PUT. Non c’è via d’uscita. O si delegittima il consiglio del 2006 oppure si smentisce il comportamento dell’attuale giunta, ma entrambe hanno lo stesso presidente: il sindaco Barone!
Meno si capisce, e si direbbe anche di pessima educazione, la mancata risposta a due delle ultime questioni che abbiamo posto: il taglio abusivo degli alberi a Sant’Elia e la rimozione dei lastroni della Buozzi. Sulla prima, denunciati gli episodi ai carabinieri, qualche risposta obtorto collo dovrebbe arrivare. Sulla seconda dobbiamo riservarci la possibilità di denuncia alla magistratura contabile perché è in gioco un bene dei cittadini tutti.
Prima o poi qualcosa si dovrà cavare dalle bocche cucite degli attuali governanti. Sulla vicenda vera e propria del PUT, poichè essa ha avuto una sua evoluzione, nel senso che ha passato il vaglio della magistratura, di fatto anche a favore del Barone del 2006, ciò che non si comprende è quale problema abbia il Barone del 2014 ad esprimersi sulla bontà del suo operato del 2006. Continuando il silenzio-piombo non fa che glissare su una iniziativa maturata nel corso del suo attuale mandato contro di lui medesimo. Insomma, è come se egli avesse agito contro se stesso. Ci dica.
Dimenticavo: gravissimi sono gli episodi degli alberi e dei lastroni, beni comuni sulla cui sorte è interesse di tutti ottenere delle risposte. Tra qualche giorno potremo dichiarare solennemente lo stato di silenzio-indecenza.
A GioaTauro da oltre 10 anni la via Tripodi, strada importante che collega il centro alla marina, e’ stata interamente recuperata con i suoi lastroni in granito. Un bell’esempio ed un insegnamento a noi che a volte abbiamo, a torto, un senso di superiorita’.
Si è spesso parlato di silenzio-assenso, di silenzio-dissenso, di silenzio-indecenza ma, in questo caso, a mio avviso siamo sicuramente al silenzio-vergogna. Credo proprio che possiamo coniare questa nuova ipotesi di silenzio.
Io mi auguro che questa rubrica serva, almeno in parte, a sopperire alla mancanza di strumenti o iniziative x dare voce ai cittadini delegittimati che non si riconoscono in queste scelte amministrative. I due episodi citati (lastroni Buozzi e taglio alberi) sono di una gravità inaudita come inaudito è il silenzio e l’inerzia degli organi preposti a tutelare i beni collettivi. Se c’è una cosa che reputo inaccettabile è attaccare e mettere a repentaglio alberi, animali e monumenti. Mi chiedo dove mai si potrà arrivare se le persone atte alla loro tutela sono inattivie o addirittura complici della loro distruzione…