Nei giorni scorsi abbiamo preso visione della relazione, qui allegata in copia, del Comandante del Corpo di Polizia Locale, dott. Francesco Managò, al Sindaco, a varie altre Autorità Municipali e alla Procura Generale della Corte dei Conti di Catanzaro. Il documento, datato 6/1/2014, protocollato al numero 297, reca per oggetto “Relazione sul Piano Urbano del Traffico – Risposta articolo stampa del Circolo Armino”.
Lo scritto si apre con l’affermazione che “Il Circolo Armino è da tempo che tenta, in ultimo attaccando la Polizia Locale attraverso una campagna mediatica, di indurre lo scrivente ad attuare quello strumento urbanistico (il Piano Urbano del Traffico) che è nato da un iter completamento illegittimo” e si chiude con la denuncia di “pressioni e speculazioni di chi tenta con intimidazioni mediatiche di indurre ad attuare uno strumento urbanistico ritenuto illegittimo magari affidando un ulteriore incarico lautamente retribuito agli stessi progettisti per adeguarlo ai giorni nostri”.
Queste affermazioni sono palesemente false, contengono espressioni diffamatorie, sono gravemente lesive della nostra reputazione. Per la considerazione che abbiamo del Corpo di Polizia Locale impegnato nella difesa della legalità sul territorio, chiediamo al suo Comandante pro tempore di ritrattare pubblicamente e senza ambiguità quanto dichiarato nella citata relazione. Se ciò, già nei prossimi giorni, non dovesse avvenire ci troveremo costretti ad adire le vie legali per difendere il nostro buon nome e l’onorabilità di tutti i soci del Circolo.
Palmi, 10 aprile 2014 – Circolo A. Armino
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“Relazione sul Piano Urbano del Traffico – Risposta articolo stampa del Circolo Armino”
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Riscontri sulla stampa locale
L’ora della Calabria (12/04/14 ) : Put, il circolo Armino “offensive le parole di Managò”
Gazzetta del Sud (12/04/14 ): Il circolo Armino si scaglia contro Managò. Ritratti le insinuazioni o lo quereliamo.
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Questo scriveva il comandante Managò nella sua pagina FB:
“Il 2014 inizia davvero bene, col “partito dei demolitori” che torna alla carica. Finora ho sopportato tutto e taciuto, ma adesso basta! Nei miei 20 anni di carriera avevo messo in preventivo di subire di tutto, cosa normale quando si sceglie di operare in un determinato modo e badando solo agli interessi collettivi, senza guardare in faccia nessuno. Continuare ad essere attaccati e messi alla gogna da un “Circolo” locale come se ogni azione del Corpo e dello scrivente sia abietta o recondita è però divenuto intollerabile. Se il Circolo Armino ritiene di strappare applausi proseguendo nella sua azione di attacco nei confronti del Corpo e dello scrivente, per motivi che sfuggono alla mia comprensione, faccia pure, ma io non sono solito porgere l’altra guancia, soprattutto quando gli attacchi sono pretestuosi e senza fondamento. Hanno concluso il 2013 “denunciando le spese pazze” per l’acquisto delle uniformi (meglio mandare gli agenti con le divise logore e con l’infradito magari!), per aprire il 2014 con la nota stampa su un quotidiano uscito oggi con oggetto il famoso Piano Urbano del Traffico, che tanto a cuore stava e sta ancora oggi al suddetto Circolo, il quale è attento agli sperperi del denaro pubblico ed è paladino di legalità e giustizia. Non so se continuare ad attaccare una delle poche eccellenze che ha questa città (non certo il sottoscritto ma il Corpo di Polizia Locale) gli porterà il tanto atteso ritorno di consensi dalla città; forse da parte di tanti delinquenti si, quelli stanno già applaudendo. Ma la strada ormai scelta è quella dell’attacco al Corpo quindi andremo avanti così. Ma veniamo all’oggetto della nota stampa con la quale il Circolo chiede al Sindaco, non contenta della risposta a suo tempo fornita in Consiglio Comunale dallo scrivente, “quali provvedimenti intende intraprendere” contro questo Comandante che ha omesso una serie di atti amministrativi importanti non adottando il P.U.T. e vanificando costi ed assunzione di impegni. Nel mio intervento in Consiglio Comunale avevo accennato sommariamente che il P.U.T. non avevo inteso adottarlo perché frutto di una sequela di atti abnormemente illegittimi, proceduralmente viziati, nonché da me ritenuti illeciti anche sotto il profilo penale, tanto è che avevo inoltrato il tutto alla Procura della Repubblica. Se il Circolo fosse stato più attento quando si è informato circa l’intervenuta archiviazione del procedimento, si sarebbe accorto che lo stesso è stato archiviato dal G.I.P. presso il Tribunale di Palmi, in quanto i reati “sono estinti per intervenuta prescrizione”. La prescrizione non è un’assoluzione con formula piena, tanto è che il procedimento era stato iscritto a carico di “noti” (circa una decina) per l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio in concorso. D’altra parte la prescrizione è sempre espressamente rinunciabile dall’imputato (art. 157 c.p.) che può decidere di continuare nel procedimento giudiziale che lo riguarda al fine di vedere riconosciuta la propria innocenza. Sarebbe stato interessante andare avanti con l’esercizio dell’azione penale! A parte questo dettaglio di ordine procedurale e fermo restando che la Vertenza presso la Corte dei Conti risulta ancora aperta, se si vuole scoperchiare il “vaso di pandora” io sono assolutamente pronto, tant’è che ormai gli atti, grazie all’intervenuta archiviazione per intervenuta prescrizione dei reati, non sono più secretati. Fornirò immediatamente al Sindaco tutti gli elementi per adottare i provvedimenti necessari, non certo a mio carico, ma a carico di chi ha adottato atti illegittimi, di chi ha pagato 35.000,00 euro per uno strumento urbanistico che non è certo quello per il quale era stato affidato incarico, di chi ha scelto il gruppo di professionisti che poi hanno fornito uno strumento non conforme a quello appaltato, di chi lo ha approvato nonostante tutto, di chi ha consentito che tra i progettisti firmatari si inserissero professionisti “locali” che non risultavano in possesso dei requisiti del bando e non risultavano tra il gruppo di professionisti affidatari dell’incarico, ma risultavano invece vicini ad ambienti politici di governo dell’epoca. Sarebbe utili capire se ci sono e quali sono invece i veri motivi per i quali vi sono queste “enormi” pressioni per l’attuazione di quello strumento ad ogni costo e se e quali “vicinanze” ci siano tra i soggetti che hanno partecipato alla redazione di quello strumento ed il Circolo in questione. Ricordo bene che in un incontro avvenuto con alcuni componenti del Circolo alla presenza del Commissario Prefettizio pro-tempore, mi fu espressamente riferito qualcosa circa una certa vicinanza con uno dei progettisti. Scoperchiamolo questo vaso, cosicché la gente sappia come funzionava la gestione della cosa pubblica alcuni anni fa. Ma che nessuno si sogni di intimidirmi, attraverso campagne mediatiche, costringendomi ad adottare o sostenere atti illegittimi e clientelari! Nei prossimi giorni sarà il Sindaco a rispondere, se riterrà opportuno!!”
Caro Gio64, agganciandomi alle ultime parole dello sproloquiante, poi, a quanto pare, il sindaco non ritenne opportuno rispondere. Nè lui nè altri. Forse teme che se risponde il Circolo Armino prenderà tanti voti? Si parla di un vaso in questa squallida relazione, ma più che scoperchiarlo, in questa vicenda, da parte istituzionale il vaso c’entra perchè qualcuno non l’ha fatta dentro.
Credo sia giusto che queste affermazioni chiaramente offensive abbiano un riscontro giudiziale.
E’, comunque, sintomatico di un “particolare” atteggiamento mentale il tono che viene usato dal servitore della legge.
E’ chiaro ed evidente il grande imbarazzo del sindaco nel dovere dare una risposta sia al Circolo Armino che al suo funzionario. Almeno in questo vi è convergenza di obiettivo: Barone parli!
Il sindaco risponderà. Dovrà – a questo punto – rispondere, in primis al comandante . Perchè è sorprendente , ed è – questo sì – illegittimo, il rifiuto di quest’ultimo di dare esecuzione ad atti intorno e a monte dei quali è il solo ad adombrare l’affaire; di più sorprende l’ostinazione.
Più che vaso di Pandora da scoperchiare, ci starebbe una diversa dinamica, sulla falsariga di una nota spy story: trasferimento nell’Isola del Diavolo, preceduto da degradazione. Nell’antico caso ci fu poi riabilitazione. In questo il dubbio è lecito.
C’è un altro insegnamento che a me pare venga da questa vicenda. Di quali manovre si fa carico il Circolo Armino? Quali interessi intende perseguire? Di quali vantaggi, possibilmente economici, si preoccupa? Anche quando la risposta più semplice è a portata di mano, la si allontana con fastidio e incredulità.
La realtà, miserevole, della nostra politica è tale da rendere incomprensibile e inaccettabile a molti l’agire nell’esclusivo interesse della comunità.
oooooooooooooooooooooooooo Si può trarre una prima conclusione da questo caso, di ordine etico. Il silenzio che si protrae da ormai troppo tempo certifica situazioni incoffessabili da parte dei protagonisti comunali, compresi quelli coinvolti loro malgrado: il comandante, con una buona dose di dabbenaggine, non si è accorto subito di avere tirato dentro fino al collo il suo datore di lavoro (il sindaco attuale), pretendendo che questi come principale responsabile della deliberazione del PUT, si tiri la zappa sui piedi prendendo le sue difese; il sindaco, dal canto suo, o disapprova la frittata del suo capo area, ipotesi questa che si presenta come la più coerente (e dignitosa) con i fatti complessivamente ritenuti, con le conseguenze del caso, o si suicida come amministratore e politico, riconoscendogli delle ragioni inesistenti, frutto di comportamenti eccessivi e maldestri. La porcheria ristagna in questo paludoso silenzio nel quale i principali protagonisti negativi sono immersi per salvaguardare le loro persone e non gli interessi della comunità che pretenderebbero di rappresentare. Possiamo giungere però a un’altra conclusione, Intorno alla questione, emergono altri comportamenti eticamente deplorabili, dovendo essere letteralmente additati tutti gli pseudo politici (consiglieri comunali, segretari di partiti e via politicando), che in un modo o nell’altro sentono il limite di non potersi invischiare in una querelle che potrebbe danneggiarli. E’ questo il quadro della attuale politica palmese.
Caro Stefano, la tua interpretazione degli eventi scaturiti dal caso PUT è molto ben centrata. Per chi avesse ancora qualche dubbio, il PUT si è superato disvelando i tratti negativi di una larga platea di persone. Al di là del caso specifico è questo il vero tema di discussione. Mi offri principalmente lo spunto per dire qualcosa sull’effetto principale prodotto da tale vicenda, che si presenta in tutta la pienezza del suo significato: il silenzio. Se, a tutto concedere, questo tipo di comportamento in qualche caso può rivestire persino una valenza tecnica, o in altri è indice di decoro, in questo, tacere e fare silenzio intorno, come ben immagini, è espressione tra le più lugubri dell’esperienza umana. Voglio aggiungere, Stefano, che il confronto tra i cittadini che reclamano chiarezza, secondo legge e diritto, e chi non vuole rispondere, violando legge e diritto, è già perso per i secondi. Non soltanto perchè chi non rispetta la legge è perdente, ma per un altro motivo meno burocratico: il silenzio ingiusto è crepuscolare e non porta bene a chi lo usa come strumento di violenza anti-comunicativa.
Il comandante Managò ed il corpo dei vigili urbani sono certamente un forte baluardo della legalità nel nostro territorio. Perché questo vostro accanimento contro di loro?
Se ho ben capito il circolo Armino ha chiesto chiarezza su alcune questioni che sono sorte ultimamente. Il comandante Managò ha risposto bene o male, è il sindaco che non sembra intenzionato a rispondere. Conosco alcuni del circolo Armino e so che non è da loro agire con imprudenza.
Non è affatto una bella aria a Palmi in questo momento. Il silenzio dell’imbarazzo è una delle manifestazioni più eloquenti dei periodi peggiori.
Sono d’accordo. Purtroppo questo è pure l’effetto del conformismo deprecabile di cui anche certa “sinistra” è contaminata. L’assenza praticamente totale di un’opposizione, se si eccettua il circolo Armino, conferisce alla Palmi attuale un’identità solo negativa.
Certo il silenzio dell’amministrazione è eloquente, ma molte cose ci dice pure quello delle cosiddette opposizioni. Qua pare che la dialettica governo-opposizione sia una pratica da esibire con faccia feroce nei pochi giorni della campagna elettorale. Chi ci crederà ancora?