Un declino che sembra inarrestabile
di Pino Ippolito Armino
C’è stato un tempo nel quale potevamo cedere alla lusinga del confronto con le capitali del turismo estivo nazionale: Viareggio e Sanremo, Rimini e Sorrento. Erano gli anni ’70, Taormina e Tropea non ci sembravano così irraggiungibili. Cosa non avevamo per diventare una delle mete privilegiate dei turisti di ogni parte d’Italia e non solo? Spiagge ampie bagnate da acque cristalline, scogliere e grotte marine, persino una montagna a picco sul mare, balcone d’impareggiabile veduta dall’Etna al Monte Poro.
Oggi quelle bellezze, messe a dura a prova dalla cronica assenza di pianificazione urbanistica e dalla speculare aggressione dell’edilizia selvaggia, si accompagnano al degrado del centro storico della Città. L’insipienza degli amministratori ha trasformato in disperate velleità le lusinghe di un tempo.
Per questo oggi, con maggiore modestia e realismo, guardiamo a quel capita nei paesi a noi vicini, invidiando i frutti migliori di amministrazioni che, di tanto in tanto almeno, mostrano di voler porre un freno al declino.
Negli anni settanta del secolo scorso alle bellezze naturali, dono di Dio, potevamo aggiungere l’opera degli uomini. Il pensiero e gli scritti dei nostri concittadini. Non basta lo spazio in Villa Comunale per contenere tutti i loro mezzibusti… Una cittadina dalla planimetria moderna e ben strutturata e proporzionata , totalmente vissuta e partecipata. Non era ancora il tempo dei quartieri dormitorio e della “desertificazione” del centro. Le nostre tradizioni, Varia, processioni di S.Rocco e della Madonna dell’alto mare, solo per dirne alcune. Prima di altri avevamo cominciato a fare teatro e jazz in piazza e tanto altro. Cose che se le racconti oggi, non ti credono… Poi l’opera degli uomini che tanto ci aveva dato, con altri personaggi, tanto ci ha tolto.
A che serve constatare il presente paragonando al passato se accanto a queste,anche se giuste puntualizzazioni, non si dà una soluzione? Il mio cruccio maggiore è che ci è stata tolta anche la possibilità di sognare e la realtà si plasma e prende consistenza se prima la sogni. Il Circolo Armino che ammiro perché unica e vera opposizione di questa città, consentitemi, pecca nel non essere propositivo. Invece il mio motto, preso in prestito da Gandhi, è:” Diventa tu l’artefice del cambiamento che vuoi che si realizzi nel mondo e quindi nella tua città!”. Siate propositivi e non solo critici: la città vecchia ne sarà grata.
Caro Gianni, grazie per il tuo riconoscimento. I ruoli non possono essere che due: o si amministra o ci si oppone; e chi oggi non si oppone domani non dovrebbe neppure chiedere di guidare la Città.
La mancanza di una proposta. Qui l’accusa sarebbe assai grave se non fosse tanto ingenerosa quanto infondata. Ma come si può criticare qualcosa se non si ha un’idea diversa in mente? Quando critichiamo gli abusi, il mancato rispetto delle regole … non pensi che nello stesso tempo proponiamo legalità e trasparenza nell’amministrazione della cosa pubblica?
Hai partecipato ad almeno uno dei due convegni sulla Città Metropolitana che abbiamo organizzato nei mesi scorsi (25 gennaio e 6 novembre 2015) con esponenti del mondo accademico e nei quali abbiamo indicato come noi la pensiamo e come la vorremmo?
Sei venuto all’incontro con Domenico Finiguerra (17 novembre 2014) nel quale abbiamo discusso e proposto la nostra visione di pianificazione urbanistica?
Hai letto le osservazioni e le proposte avanzate dal Circolo Armino sul Piano Strutturale Comunale?
…
Hai più semplicemente letto su questo stesso sito https://circoloarmino.com/programmi-2/unaltra-palmi-e-possibile/ o
https://circoloarmino.com/programmi-2/per-laltra-palmi-che-e-possibile/ o https://circoloarmino.com/programmi-2/programma-per-palmi/ che risalgono addirittura al 2011 e al 2012?
Temo proprio no! 🙂
Chi ha fatto di meglio in questi anni?