Vi proponiamo un passaggio dell’ultima sconcertante seduta del consiglio comunale del 18 scorso. Per l’ennesima volta il sindaco pro tempore Giovanni Barone non solo si sottrae al preciso dovere istituzionale di rendere conto ai cittadini del proprio operato, questa volta disattendendo una interrogazione dei consiglieri di minoranza sul PSC, ma si abbandona pure ad irrituali e rozzi sproloqui
Per chi volesse ascoltare l’intero svolgimento dell’interpellanza:
- presentazione dell’interpellanza ( presidente del Consiglio Muscari ed il consigliere Ranuccio)
- replica dell’assessore all’urbanistica e alle grandi opere: Natale Pace
- “conclusioni” ( consigliere Ranuccio, sindaco Barone e consigliere Boemi)
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Nota di solidarietà del Partito della Rifondazione Comunista (Segreteria provinciale di R.C.)
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Riscontri nei quotidiani locali
Gazzetta del Sud 23/11/2014: “Piano strutturale nella bufera. Ira di barone sui presunti “favori”
Garantista del 23/11/2014: “Infantino: Barone è inadeguato. Lasci la sua carica“
Le pesanti espressioni del sindaco, quanto mai adesso pro tempore, non possono stupire più di tanto se si fa caso alle singolari visioni ostentate sulla democrazia e sull’esercizio delle libertà di parola e di partecipazione. E’ sconcertante che un politico di lungo corso misuri tali diritti tutelati anche individualmente con il metro della “famigliona”: solo chi è parte di uno smisurato nucleo familiare avrebbe voce in capitolo nelle questioni che interessano la città, secondo questa improbabile teoria.
Certo, sentir dire di “immondizia”, prima tout court, nella quale butterebbe gli aderenti del circolo Armino, poi “politica, da parte del rappresentante di un’amministrazione, nel cui ambito è maturato persino un atto di bullismo impunito e ratificato (vedi fatto di cronaca sulle locandine tolte o, secondo l’incredibile ricostruzione ufficiale, fatte togliere ai giornalai), è davvero troppo. Così come sentire discettare di “giustizia” dopo quanto abbiamo visto sulla gestione sciagurata del PUT (Piano Urbano del Traffico), per dirne solo una, che il medesimo, pur affiancato da imponenti, ed evidentemente inutili strutture interne di legalità, si ostina a non affrontare. Personalmente consiglio al sindaco di tacere, qua sì, sull’argomento del garantismo e dell’agibilità civica dei suoi concittadini sotto la sua amministrazione.
“Io, le persone che stanno nel Circolo Armino e ragionano in quel modo le butterei nell’immondizia perché quelli sono cervelli da immondizia”. Le parole del sindaco non hanno bisogno di particolare ermeneutica e sono tanto più gravi in quanto pubblicamente pronunciate nel corso di una seduta consiliare. Indicano con chiarezza quale sia l’idea di democrazia e quale il senso delle istituzioni dell’attuale primo cittadino di Palmi. Gli stessi consiglieri di maggioranza prenderanno le distanze da queste violente e spregevoli dichiarazioni?
Giovanni Barone tradisce il suo nervosismo. Sa bene che la nostra attività proseguirà nei prossimi giorni, nei prossimi mesi con maggior vigore sino a che Palmi non avrà un governo democratico, capace di affrontare i tanti suoi insoluti problemi.
Formare un’aggregazione che si proponga di mandare a casa l’attuale amministrazione è diventato un problema non solo politico ma di civiltà. Non è sopportabile essere amministrati da chi ha queste “disfunzioni” culturali prima che politiche.
Continuate nella vostra attività che è apprezzata da tutti gli onesti cittadini di Palmi.
Una degenerazione nella degenerazione.
Povero Landini, sapessero come si è espresso Barone.
Ho letto oggi su quanto ha detto Papa Francesco della necessità che i sacramenti debbano essere gratuiti. Egli ha condannato la speculazione economica sulle cose che per loro natura vanno dispensate gratuitamente. Gratuito deve essere l’impegno di cittadini che si associano per contribuire a migliorare la società in cui vivono. È un concetto che il sindaco Barone e altri come lui dichiarano di non concepire, vedendo nelle persone del circolo Armino l’ombra degli interessi personali. Consiglio a lui anche di seguire meglio gli atti e le parole di Francesco.