Una lotta senza speranza

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Non è che il problema non abbia soluzioni, è che le strategie adottate non possono portare a soluzione.

Parlo del punteruolo rosso che ben presto distruggerà tutte le palme del nostro territorio. Non pensate a me come una Cassandra iettatrice, prevedere con il raziocinio una disgrazia è cosa ben diversa dal fato e dalle disgrazie imprevedibili. Certamente l’amministrazione Comunale si è attivata  per contrastare questa minaccia ma, secondo me, non nella maniera giusta.

L’atteggiamento dei nostri amministratori  (a tutti i livelli, comunale, regionale e nazionale) è sempre lo stesso verso gli amministrati, di colpevolizzazione e quindi punitivo. Non certo di collaborazione per combattere tutti insieme una qualunque emergenza.  Adesso abbiamo un nuovo reato ed una nuova categoria di colpevoli: i possessori di palme. Reato punito con grosse “ammende” se le palme  saranno attaccate dal punteruolo ( e presto o tardi “tutte” lo saranno) se non saranno adempiuti gli obblighi prescritti.

Difficile considerare le palme (non appartenenti al patrimonio pubblico) solo come un bene privato. Non danno alcun tipo di reddito soddisfacendo solo il piacere estetico sia personale che pubblico.

punteruolo2Facciamo un passo indietro e analizziamo quello che sappiamo su questo “simpatico” insetto :punteruolo rosso o Rhyncophorus ferrugineus. Un adulto vive circa 2, 3 mesi. “In assenza di fattori limitanti, una singola coppia di R. ferrugineus può dare vita nell’arco di 4 generazioni, a circa 53 milioni di esemplari.” Il ciclo vitale uova, larva, pupa, adulto dura circa tre mesi.

Se facciamo un po’ di conti  l’intero ciclo vitale (nascita-morte) del nostro insetto si esaurisce in meno di sei mesi.

Credo  che sia chiaro a tutti che una lotta seria e generalizzata a questa ”infestazione” non può durare meno di sei mesi. Con alcuni altri mesi aggiuntivi di allerta per monitorare se è sfuggito qualche focolaio di infestazione.

Vista la prolificità del nostro punteruolo un qualunque “focolaio” sfuggito, vanifica l’intera lotta, sin li attuata, ed i soldi spesi sono stati inutili perché dovranno essere spesi (tante) altre volte. Qualunque palma può racchiudere questi focolai e quindi è innanzi tutto indispensabile avere una mappatura di tutte le palme almeno dell’intero territorio. A dire il vero avendo questo coleottero  una capacità di volare di almeno un chilometro bisognerebbe lottare assieme ai comuni vicini.

I nostri metodi di lotta consistono principalmente in un cocktail di “insetticidi” che possono si uccidere le larve ma un gran numero di adulti, ovviamente, riuscirà a “scappare”. Si tratta di insetticidi sistemici la cui copertura non supera di molto i venti giorni. Per cui le piante “trattate” sono messe in sicurezza per circa un mese.  Si è detto sopra che essendo la vita media di questo insetto di circa sei mesi una lotta seria impone che tutte le palme debbono essere trattate per almeno sei mesi, in modo da non fornire “casa”   né ai fuggitivi né  agli individui “in espansione territoriale”, per fame e procreazione.

Al momento le strategie di lotta dei nostri amministratori ( per l’emergenza punteruolo) sono le seguenti:

  • Nessuna mappatura e censimento delle palme “private” esistenti è previsto. E’ almeno sperabile che ce l’abbiano di quelle pubbliche
  • Obbligo al privato di denunciare gli attacchi subiti dalle palme possedute e richiedere l’intervento  per la disinfestazione ( euro 60, a palma,  per un trattamento disinfestante ed euro 150 (sempre per pianta)  dopo l’eventuale morte della  palma per togliere la parte apicale della stessa (focolaio d’infestazione) e bruciarlo). Sanzioni da 1500 euro a chi non ottempererà agli obblighi.
  • Trattamento curativo su quelle infestate, di proprietà pubblica

Praticamente, a rigor di logica, ci sarebbe da pensare che  il comune aspetti la morte di tutte le piante private, cercando nell’attesa di salvaguardare in qualche modo quelle pubbliche. O con trattamenti preventivi ( meno di un mese di copertura) o curando con tempestività quelle “attaccate” (!!??)

Banale sottolineare che se si adotta la strategia di disinfestare e cercare di salvare quelle attaccate dal punteruolo, lasciando tutte le altre “appetibili ai suoi bisogni”, la lotta avrà fine solo alla morte di tutte le palme. Certo bisogna curare le infestate ma al contempo impedire con trattamenti preventivi che le altre possano subire attacchi.

Io, come tutti gli altri privati possessori, non potendo  certo sostenere una spesa di 60 euro mensili per pianta (ho 4 palme in campagna e quindi…) per trattamenti di tipo preventivo a tempo indeterminato, sarò costretto, dopo mesi di lotta( che certo farò, a mie spese e con il mio lavoro) a soccombere e spendere, infine, altri 600 euro per le esequie.

Se l’Amministrazione volesse evitarci di fare la fine del “vecchio” della canzone di Guccini che racconta al bambino la favola …  di Palmi piena di palme!

Palmi 26/2/2014 . Gustavo Forca

Un commento Aggiungi il tuo

  1. Pinoipp ha detto:

    Che disastro!
    L’amministrazione dovrebbe mettere a disposizione dei privati, almeno a prezzi calmierati, i trattamenti necessari per impedire la fine della città delle Palme.

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