A Palmi si continua ad amministrare la cosa pubblica senza minimamente preoccuparsi di dare il benché minimo ascolto all’unica forza di opposizione presente all’interno della comunità palmese: il circolo Armino.
Il circolo Armino, sin dall’insediamento della attuale amministrazione, per sopperire al vuoto lasciato da una opposizione consiliare completamente inattiva, si sta adoperando per alimentare un dibattito, un confronto di idee che è garanzia di libertà e di democrazia. Fino ad oggi il risultato ottenuto è completamente negativo; l’amministrazione comunale non intende dialogare. Probabilmente trova nella elezione la giustificazione che gli consente di agire non secondo la volontà di coloro che li hanno eletti ma secondo la propria volontà.
Con il voto in pratica si sentono autorizzati a fare ciò che ritengono giusto ecco come si forma un deficit democratico e vi è, pertanto, la crisi della rappresentatività. Sappiano i cittadini di Palmi che è estremamente pericoloso depositare nelle mani di chi ha vinto le elezioni ogni potere. Anche chi non ha partecipato alle elezioni, i cittadini che esprimono una voce diversa, un dissenso, una controproposta, devono avere spazio e riconoscimento.
Emerge da tale attenta e concreta analisi politico-amministrativa che la nostra comunità è in serio pericolo, la democrazia latita.
E’ questo vuole essere un appello a tutti coloro i quali vogliono scendere in campo e dire la loro opinione in merito.
Palmi 15 /02/2014 – Carmelo Garipoli
sagge parole caro Carmelo, ma mi pare chiaro che la situazione locale rispecchi molto del cattivo esempio nazionale: interessano solo poltrone, privilegi, riconoscibilità ad ogni costo, anche a quello del libero confronto democratico. Ma noi non demorderemo e la nostra voce continuerà ad alzarsi
Vero ma non troppo incredibile! Il marcio della nostra società, quella italiana in generale, ha raggiunto livelli da primato continentale come dimostrano i dati sulla corruzione elaborati recentemente dalla Commissione Europea. In queste condizioni la democrazia più che latita muore. Troveremo le ragioni per riscattarci da questo orribile presente?