Anche in occasione del recente riconoscimento UNESCO della Festa della Varia, sono state date letture del tutto “libere” dell’avvenimento, come se un fatto potesse subire ogni tipo di adattamento, a seconda delle preferenze e del momento. Un ringraziamento di qua e uno di là, talvolta a caso, rinunciando preventivamente (e pregiudizialmente ) alla ricostruzione dell’origine del fenomeno, che lo si voglia definire culturale o di costume, denotando uno dei limiti oggettivi che riscontriamo spesso nel nostro modo di pensare, rappresentato dalla avversione per i dati e alle ricostruzioni in genere. Certo, è pur vero che un successo obiettivamente conseguito diventa un successo di tutti coloro che vivono nella comunità interessata, ma è anche utile capire come si arriva a un traguardo, con quanti sforzi e di chi, e, nella fattispecie – soprattutto -, se il progetto ha avuto il pieno sostegno delle varie amministrazioni, considerata la rilevanza pubblica dell’argomento. Intanto ne datiamo la nascita: il 2005. Un grande coinvolgimento dell’ente comunale e i primi importanti suggelli con le altre note realtà italiane del progetto. Poi una continua dequalificazione dello stesso e la pervicacia di chi il progetto lo ha studiato e voluto, imprimendo un avvio determinante con l’imprescindibile, ed anche fondamentale coinvolgimento degli amministratori del tempo.
Palmi 30/12/2013 – Francesco Barbaro
Caro Francesco, purtroppo a Palmi siamo sempre pronti a cercare colpevoli e ad esprimere condanne, ma non si riconoscono quasi mai meriti e traguardi positivi, alimentando così la depressione che ci affligge.
Sarebbe bello se, nei confronti di coloro che hanno speso parte del loro tempo senza alcun vantaggio personale, ci fosse ogni tanto qualche riconoscimento, non tanto per gratificarli quanto per incoraggiare a fare, a sperare nel progredire di una Città che rimane, pur tra mille difetti, tra le più belle del mondo.