Ormai è certo, l’estate palmese sarà quest’anno “arricchita” dalla sontuosa festa della Varia. Va beh… I soldi “ci sono” e bisogna pur spenderli e poi è un grosso investimento di immagine e provoca un forte “incremento” del turismo e del commercio!? Inoltre quale migliore occasione per placare l’irrefrenabile e normalmente insoddisfatta voglia di “protagonismo”!?
E qui comincia l’incubo degli sfortunati possessori di balconi e terrazze con vista sul “percorso”.
Innanzi tutto devi avere una casa al top, con tanti occhi che guardano e giudicano. Poi devi rendere l’accesso ai balconi il più possibile libero e quindi dislocare diversamente piante e similari che normalmente lì risiedono. E ti ritrovi ad abitare per una settimana in una serra con l’impossibilità di provvedere normalmente ai bisogni delle piante (se non vuoi una casa allagata). Va bene, questo è ancora sopportabile.
Quasi nessun amico, per non disturbare, ti chiede di venire. Grave errore da parte degli amici perché se venissero e ti riempissero la casa passeresti la festa in assoluta tranquillità.
Capisco perfettamente l’esigenza di sistemare al meglio bambini ed anziani al di fuori della ressa.
Paragrafo bambini. Con le “rivoluzionarie” teorie moderne il bambino deve essere lasciato libero di dare sfogo a tutte le sue fantasie e voleri. Mai sgridarlo ed è da revoca della patria potestà uno schiaffetto: se no poi diventa come noi di una certa età, pieni di complessi, paure, ecc. Per cui ti trovi la casa piena di piccoli esploratori alla ricerca del sacro graal, certamente contenuto dentro qualche mobile o dietro qualche tenda; di ragazzini urlanti per esorcizzare la noia e, ancora, futuri scienziati estremamente interessati a provare se i tuoi oggetti hanno lo stesso punto di rottura di quelli a casa loro. Per tutti poi scatta nello stesso momento il bisogno del bagno, di bere o del gelato.
Paragrafo anziani. Certamente i più sopportabili . Hanno bisogno di un po’ di fresco (ma non di “corrente” o del condizionatore che fanno male), qualcuno con cui parlare, qualche bicchiere d’acqua ed il bagno libero. Per fortuna dal punto di vista “sanitario” non ho mai avuto grandi problemi e di questo ho sempre ringraziato l’appena festeggiato S. Rocco.
E gli altri? Normalmente la “richiesta” di posti è abbastanza limitata: “sale mia moglie, il bambino e mia suocera ed io la guardo da sotto… Veniamo un po’ prima a causa del traffico…”. Ti fai qualche conto… Otto balconi per otto persone ciascuno … E cominci a dire di no, perché hai già superato i 60 ospiti… E ovviamente ti crei delle “antipatie”…
Certamente per mia particolare sfortuna, “tutti” quel giorno hanno avuto ospiti, che certo non possono “abbandonare”, e vengono almeno in dieci. Il “po’ prima a causa del traffico” vuole dire sentirli bussare alle tre del pomeriggio!(4 ore prima dei fatidici 7 minuti)
Gli amici che avevi invitato vedendo già tutto pieno non busseranno più… E alle 4 ti ritrovi in casa un centinaio di persone, per la maggioranza sconosciute, da “gestire”. E l’incubo ha inizio. Sono tuoi ospiti e quindi sono sacri e allora corri… E lo farai per tre ore: a portare acqua; ad accompagnare gente al bagno; a scambiare qualche battuta con tutti; a cercare di salvare le tue cose… E non potrai rispondere all’evidente domanda che leggi nello sguardo di tutti del perché una casa abitata da 4 persone non ha neanche 100 sedie , un chiosco con bibite fresche e gelati e una decina di bagni.
Quando cominciano i cortei sperimenti di fatto e con terrore che un balcone può contenere anche quindici persone, con l’ultima fila rigorosamente su sedie, con preferenza per le thonet…
Scopri anche che la sacralità del rapporto ospite- ospitato è spesso a senso unico, il tuo. D’altronde, che rispetto vuoi che ti porti… Se neanche ti conosce!? Ben diversamente si comporta con i suoi amici… Infatti appena li vede in mezzo alla folla li chiama e scende ad aprir loro il portone…
Poi finalmente con la fugace visione della Varia (il frammento visibile dall’interno della stanza al di sopra della testa degli ospiti assiepati sul balcone) l’incubo ha termine ed in dieci minuti torni “solo”. Pur avendo otto balconi sul percorso non ho mai “visto” la Varia!
Per me, quest’anno l’incubo non ci sarà poiché per irrimandabili impegni quel giorno sarò a 1500 chilometri di distanza.
Palmi 12/7/2013 – Gustavo Forca
Divertente e gustoso questo retroscena della Varia per possessori di balconi lungo il percorso!
Non saprei davvero che rimedio suggerire se non quello di … abbandonare il campo!
Sulla Varia in sé la mia opinione (da non credente) è che si tratti di una tradizione antica e suggestiva, che certamente può contribuire ad accrescere il profilo turistico della Città. Di più genera e alimenta una grande partecipazione, soprattutto tra i giovani, che potrebbe essere indirizzata a costante beneficio della comunità.
Questo pezzo è un vissuto tipico della Varia, come molte altre consuetudini che fanno da contorno alla festa, tanto breve nel suo essenziale, quanto ricca di riferimenti religiosi e folklorici e rimandi di ogni genere. Ovviamente si può discutere delle origini e del significato dell’evento, ma, secondo un mio modo di vedere, non riesco a collocarlo, questo evento, nella situazione attuale di Palmi. Intanto rimane un accadimento di grande portata che non ha mai realizzato un rapporto di costanza, anche culturale, con la città, ma oggi, in particolare – a parte le proclamazioni di inserimento nel patrimonio UNESCO la cui operazione, forse perchè non accompagnata da chisà quale tensione ideale, sembra ridotta ad una semplice timbratura (riuscirà Palmi a svilire anche l’UNESCO?) – dicevo oggi più che in altre epoche, vedo un contesto locale privo di riferimenti culturali, sociali e, cosa assai più grave, di occasioni di partenza. In definitiva, questa importante celebrazione corre il rischio di rimanere un’ occasione sprecata per la collettività tutta, che non può identificarsi con i soli benefici di qualche esercizio commerciale.
Ammettiamo pure che il vedere qualche centinaio di giovani che riescono a trascinare (ed in parte sollevare) la Varia Meccanica di Militano ( inizi del 1900)sia estremamente interessante e spettacolo da non perdere. La scommessa sino ad oggi assolutamente persa è di riuscire a farne un evento regionale, nazionale ed internazionale. Al momento è solo il modo di passare qualche ora nell’ultima domenica di agosto ( e neanche tutti gli anni) da parte dei cittadini di Palmi e dei paesi limitrofi. E non siamo attrezzati neanche per questo!
Gustavo, fatti pagare (come a Siena per il Palio)!
Quanta nostalgia da questo nord grigio ciminiere e ballatoi, Che ricordi di un estate ok, ma come vi lamentate dei rumori e quanta nostalgia della musica . Vi devo dire che anche io voglio entrare in politica per occuparmi di turismo e spettacolo a favore di quelli che stanno nelle periferie e devono pagare per scendere al centro durante le feste a Palmi. Molti abitanti si sono lamentati perchè non arrivava il suono della musica forte dal centro alla periferia, specialmente gli anziani che non sempre volevano scendere, certe volte il vento faceva arrivare bene la musica ma non sempre. CHE DIVERTIMENTO ! CI VEDIAMO IL PROSSIMO ANNO teniamoci in contatto.
Samantha
Bello il riferimento al vento che trasporta i suoni. Mi viene in mente l’eco del treno di notte in corsa sulla costa, che a volte, con il vento a favore, arriva fino da noi in collina.
Poetico, molto poetico 🙂
Ma di quale nord parli Samanthhhhaaaaa? Nel nord Italia le ciminiere sono finite da un pezzo e i ballatoi sono stati spazzati via dalla speculazione edilizia!
Come no, io vivo in una casa con il cortile in comune a Bollate e anche qui ogni tanto ci riuniamo a festeggiare con i vicini. Lo stesso come a Palmi, quante mangiate ci facciamo ogni estate. Prima di partire ci siamo ritrovati una grande tavolata, abbiamo mangiato i frutti di mare che aveva preso mio cugino Rocco, poi l’altro cugino Rocco di zia Maria ha arrostito le costolette di maiale nella brace e così siamo passati dalla patella alla brace. c’erano immensi cocomeri e insalate infinite di pomodori, tanta birra fino a che gli altri miei cugini Rocco, Gaetano e Rocco sono diventati abbastanza allegri e rumorosi e nervosi che qualche vicino ha chiamato i vigili, ma non rispondeva nessuno. E’ stata una festa immemorabile.
E’ nata una nuova polemica a Palmi con manifesto per la mancata rimozione della Varia che ancora campeggia in Piazza I° Maggio, fungiendo da rotatoria. Con la mai associazione abbiamo deciso per il bene del paese di fare un appello a tutti i cittadini volenterosi di radunarci domenica mattina presto, alle 5,45, per smontare e togliere dalla piazza tutta la struttura. Senza compensi, ovviamente. Senza polemiche e chiacchiere inutili, diamoci da fare. TUTTI IN PIAZZA DOMENICA. PER OPERARE.
Hai capito Loigi? 🙂
Tra i “beni immateriali” che il nostro “paese” possiede, assieme alla cultura ed alle opere di tanti nostri concittadini, certamente al momento abbastanza trascurate e certamente da rivalutare, possiamo annoverare anche la tradizionale festa della Varia. Ovviamente non ci basterà l’avallo dell’Unesco, per farne qualcosa di serio! Necessita, innanzi tutto, che l’organizzazione dell’evento, sia tolta dalle mani degli attuali “dilettanti allo sbaraglio”, ammalati di mania di protagonismo, amici degli attuali amministratori, e data a “professionisti capaci”. Non si può giocare con folle di centomila persone, solo sperando che qualche Santo ci protegga e non succeda niente! Questa gente deve essere “gestita” dal loro arrivo sino alla loro ripartenza e non abbandonati a loro stessi. Credo che dovremo cambiare la mentalità corrente (negli organizzatori) per cui non debbono essere loro a ringraziarci per la “festa” ma noi, loro, per essere venuti. La stessa mentalità che ha accomunato, purtoppo, molti gestori del nostro turismo per cui molto poco era dovuto al turista dovendogli bastare il solo fatto che si trovava in uno dei posti più belli del mondo….