Poca cosa, si dirà, ma i cittadini del quartiere Ajossa, che già da settimane attendono una risposta alla petizione indirizzata al Sindaco per la riapertura nel loro quartiere dei giardini dell’ex asilo municipale, sono arrabbiatissimi.
Ieri un incaricato del Comune ha posto i sigilli allo zampillo d’acqua che affianca la monumentale “fontana muta” in piazza Fiorino, motivando la decisione con la necessità di ridurre i costi della bolletta idrica comunale. Una scelta che appare davvero sorprendente e che fa indignare i cittadini di quel quartiere sia per la esiguità dei risparmi che, per questa via, si intendono conseguire sia perché altrove, come ad esempio all’angolo tra la via Vittorio Veneto e la via Crispi, l’acqua sgorga copiosa da una fontanella per la quale non ci si è neppure preoccupati di riparare il rubinetto di chiusura.
L’indignazione diventa rabbia quando si ricorda all’Amministrazione che il quartiere ha adottato quel piccolo spazio pubblico e cura la pulizia regolare della “fontana muta” e le piante collocate ai lati, proprio grazie alla disponibilità dell’acqua raccolta dallo zampillo.
I cittadini dell’Ajossa osservano, ancora, che la pressione impedita allo zampillo si è riversata sulla fontana principale nella quale, in effetti, è osservabile una sovrabbondanza d’acqua che finisce sul marciapiede. Un intervento inutile, insomma, anche sotto il profilo del risparmio.
L’Amministrazione, ignorando anche la proposta avanzata tempo addietro da Mani Tese che aveva chiesto di installare rubinetti nelle fontane a ciclo continuo per evitare lo spreco di ben 237 mila e 892 litri d’acqua al giorno, risparmia sullo zampillo dell’Ajossa!
Palmi 15/12/2012 – Pino Ippolito Armino