Riceviamo da Antonio questa segnalazione datata 01/08/2012
“Queste le immagini della devastazione in atto qualche giorno fa sul Sant’Elia, una storia che si ripete in tutta la Calabria, parchi compresi, in primis il parco del Pollino con 700 ettari distrutti e la perdita di molti esemplari di antichissimi Pini Loricati. Ogni estate vengono assunti forestali con l’unico scopo di fronteggiare gli incendi e, nonostante questo, gli incendi si moltiplicano. Sul Sant’Elia c’è un folto presidio di forestali e gli incendi scoppiano a pochi metri da loro.”
Considerato che l’autocombustione di boschi è un fenomeno che avviene in condizioni di temperatura e di pressione assai lontane da quelle nelle quali si verificano i casi in questione, non resta che la colpa o il dolo.
La prima delle due cause possibili è, tuttavia, molto improbabile perché gli incendi, come quello che abbiamo potuto osservare ancora ieri sul fronte esposto al centro cittadino, interessano aree difficilmente raggiungibili e non frequentate da gitanti. La conclusione appare perciò ovvia.
In cosa confidare allora? Se è possibile immaginare una foresta senza guardie forestali, appare quanto meno incerta la condizione di forestali senza foreste. Per salvare quei posti di lavoro è allora necessario conservare con cura i nostri boschi: una considerazione che dovrà farsi più rapidamente strada.