Alla direzione di “Madreterra”
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Palmi, 19 aprile 2012
Gentile direttore,
sull’ultimo numero della sua rivista è possibile leggere un editoriale a firma Paolo Ventrice dal titolo “Roma Ladrona! Parola di Bossi (del nord). Mentre c’è chi al sud costruisce rotonde”.
Nel rallegrarsi per la realizzazione della rotonda di via Concordato, l’autore si lascia andare ad alcune discutibili affermazioni per le quali le chiedo di ospitare, nel prossimo numero, questa doverosa replica.
Il Circolo Armino ha contestato all’Amministrazione Comunale, presieduta dalla Commissaria dottoressa Bellomo, la liceità di un’opera che ha disconosciuto l’esistenza del Piano Urbano del Traffico (PUT) deliberato in ottemperanza al DM 2/1/96, costato non pochi denari pubblici ed opera di esperti qualificati. Come oramai ampiamente noto, il PUT disponeva una soluzione diversa per le esigenze del traffico urbano di via Concordato e, pertanto, occorreva, a rigor di logica e di buon senso, prima di realizzare la rotatoria “tanto agognata”, dimostrare che le evidenze tecniche suggerite dal PUT erano venute meno e, in ogni caso, aggiornare il PUT secondo le nuove specifiche. Spiace che questo non sia avvenuto, ma archiviare le nostre ragioni come “piccole polemicucce di strada che, ovviamente, nulla hanno a che fare col buongusto”, come fa il suo editorialista, è anzitutto un insulto all’intelligenza e alla saggezza dei suoi lettori.
La ringrazio dell’ospitalità e le invio cordiali saluti.
Pino Ippolito
coordinatore Circolo Politico-Culturale “A. Armino”
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Risposta della redazione di “MadreTerra”
Buonasera gentilissimo signor Ippolito.
Mi spiace che Lei abbia tratto da due semplici righe il senso di un “attacco” al Circolo Arminio, tanto da suggerirle una richiesta di pubblicazione di una sua contro risposta, ma mi permetta di evidenziare come lei sia in errore.
Nessuna menzione è stata fatta, riguardo gli interventi e i dibattiti promossi o auspicati dal Circolo che rappresenta, sul tema della rotonda di via Concordato. Condivisibili o meno erano interventi TECNICI ed io non potrei mai intromettermi su codesti aspetti; non ne ho alcuna competenza!
Per quel che mi riguarda, inoltre, l’aggettivo “buongusto” non si potrebbe mai riferire a un aspetto tecnico, bensì a talune osservazioni e illazioni che nulla hanno a che fare con Lei ed il Circolo Arminio. Sono pettegolezzi, diretti figli di voci di piazza (piccole polemicucce di strada), come il fantomatico costo di 20.000 € sostenuti dal comune, anzi elargiti all’Associazione Prometeus, oppure la voglia sfrenata d’intervenire ad ogni costo sulle dimensioni della rotonda e altre ancora che, probabilmente, non vorrà neanche sentire.
Vede, Lei conosce solo la parte di cui si è occupato, nulla sa di tutto ciò che si è mosso intorno a quest’opera e le assicuro che le voci messe in giro, avverse, inconcludenti e infondate meritano in toto quelle due semplici righe.
Non si deve ritenere epicentro del problema, o il diretto interessato di quella frase, le ripeto, Lei è l’unica persona che ha espresso un parere puramente tecnico, con cognizione di causa, la sua non era una “polemicuccia” di strada; io non l’ho considerata tale.
Va da se che la sua lettera sarà comunque portata al vaglio della Redazione, ma evidenzio già d’ora che le linee guida della Redazione stessa, sono quelle di evitare dibattiti a distanza sulle pagine della rivista.
Tuttavia se dovesse essere presa la decisione di pubblicazione, come da sua gentile richiesta, ad essa verrà affiancata anche la mia di risposta, a sottolineare un suo intervento un tantino fuori luogo, perché, in realtà, non chiamato in causa dal mio articolo, e pesante, nel suggerire un alone di offensività verso l’intelligenza dei lettori di Madreterra.
Fra l’altro mi pare che il suo pensiero abbia già avuto discreta visibilità sui vari quotidiani, nei giorni scorsi, quindi lo ritengo un aspetto già a conoscenza dei lettori, per cui verrebbe, eventualmente, esaltata solo una parte della sua, ovvero il senso di una lamentela senza che ve ne sia fondamento e il triste, illusivo pensiero di un offesa ai lettori.
Cordiali saluti
Paolo Ventrice