Per la Palmi che vogliamo /1

La campagna elettorale è entrata ormai nel vivo e si discute molto delle liste dei candidati. È davvero interessante sapere quante sono? Crediamo sia più utile sapere a che servono. Iniziamo, perciò, oggi una rapida rassegna dei temi che costituiscono il nostro programma elettorale e che più estesamente affronteremo prima del voto del 12 giugno.

Una città pulita

È il presupposto del vivere civile e il primo dei requisiti per fare di Palmi una città turistica. Nel corso degli anni l’emergere sempre più frequente di situazioni critiche ci ha fatto accogliere con soddisfazione anche un incerto e discontinuo servizio di raccolta dei rifiuti. Lo spazzamento e il lavaggio delle strade è diventato un evento straordinario da osservare con un misto di incredulità e di ammirazione; la dispersione dei rifiuti nelle periferie urbane – anche quelle ad altissima valenza turistica, la Tonnara, la Marinella, il Sant’Elia – un fatto ineludibile come la cattiva sorte. A questo porta l’idea che il compito dell’amministrazione comunale si esaurisca nell’appaltare il servizio all’esterno degli uffici, senza neppure adeguatamente verificare il rispetto delle prestazioni fissate nel capitolato di gara. Tra le omissioni più gravi riscontrate in questi anni ricordiamo quella delle isole ecologiche, sempre contrattualizzate e mai realizzate. La prima delle necessarie riforme in questo campo è, dunque, quella di riappropriarsi della regia del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti, una premessa per conseguire l’obiettivo del 75% di raccolta differenziata entro il 2027 e la conseguente riduzione del peso della Tari sui contribuenti.

Il mare è parte integrante della città e della sua vita. Bisogna mettere fine allo sversamento in mare di parte della rete fognaria così come è ineludibile il controllo da esercitare sulla corretta implementazione dei livelli di servizio offerti dalla IAM, società incaricata della depurazione delle acque. Dobbiamo anche estendere la rete fognaria a quelle parti della città che oggi ne sono prive, come contrada Scinà, una priorità assoluta per una città che ambisce al riconoscimento di Bandiera Blu, ed è altrettanto necessario assicurare la regolare manutenzione dei pozzetti e delle caditoie.

Abbiamo sin qui scongiurato la riapertura della discarica a Melicuccà salvaguardando la potabilità dell’acqua, bene comune per eccellenza, ma il vecchio sito deve essere ancora  bonificato a completa tutela del nostro acquedotto. Vogliamo potenziare il Vina per realizzare la completa autonomia nell’approvvigionamento idrico e un significativo risparmio in bolletta per i cittadini.

Per la Palmi che vogliamo / 1 – continua

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