THE NARROW MARGIN
USA – 1952
Due investigatori della polizia sono incaricati di scortare la signora Neal (Marie Windsor), vedova di un gangster, perché possa testimoniare in tribunale. Quando il più esperto dei due, Gus Forbes (Don Beddoe), rimane vittima di un agguato, il sergente Brown (Charles McGraw) è costretto ad affrontare da solo la pericolosa missione. Durante il viaggio in treno da Chicago a Los Angeles, Brown deve respingere un tentativo di corruzione da parte di uno dei gangster e deve evitare di coinvolgere nello scontro gli inconsapevoli viaggiatori, fra i quali la graziosa signora Sinclair (Jacqueline White) e il suo figlioletto Tommy (Gordon Gelbert). Brown scoprirà però che è stato ingannato fin dal principio e che le cose non sono come sembrano. Un sospettoso viaggiatore è in realtà un poliziotto, che gli è d’aiuto quando sventa un primo tentativo da parte dei criminali di eliminare la signora Neal. Ed è la stessa signora Sinclair a rivelargli che in realtà è proprio lei la signora Neal, sostituita per sicurezza da un’agente. Brown non riuscirà a salvare la finta signora Neal da una nuova aggressione mortale, ma porterà a destinazione sana e salva quella vera.
Regia:Richard Fleischer
Attori:Charles McGraw– Walter Brown,Marie Windsor– Mrs. Neal,Jacqueline White – Ann Sinclair,David Clarke – Joseph Kemp,Peter Virgo – Densel,GordonGelbert – Tommy Sinclair, Queenie Leonard– Mrs. Troll, Don Beddoe– Sgt. Gus Forbes, Paul Maxey– Sam Jennings, Harry Harvey-Capotreno, Peter Brocco – Yost
Soggetto: Martin Goldsmith, Jack Leonard
Sceneggiatura: Earl Felton
Fotografia: George Diskant
Montaggio: Robert Swink
Musiche: Gene Rose
Scenografia: Jack Okey, Albert S. D’Agostino
Arredamento: Darrell Silvera, William Stevens
Costumi: Adele Balkan
Durata: 70′Colore:B/NGenere:POLIZIESCO
NOTE
– È STATO CANDIDATO AI PREMI OSCAR 1953 PER IL MIGLIOR SOGGETTO.
NOTA CRITICA – INFORMATIVA
Il treno ha sempre avuto un ruolo importante nella storia del cinema. Basta pensare al leggendario cortometraggio dei fratelli Lumiere incentrato per l’appunto sull’arrivo di un convoglio alla stazione. Questo rilevante mezzo di trasporto, simbolo della rivoluzione industriale, è stato il luogo dove sono state raccontate storie di sofferenza, delitti, amori, rapine che ci hanno tenuto col fiato sospeso e ci hanno emozionato. Tra i tanti film “ferroviari” Le jene di Chicago di Richard Fleischer è un piccolo gioiello che si è ritagliato un posto d’onore al fianco di titoli ben più “importanti” nel cinema della Hollywood classica. Siamo nel tempo in cui la maggior parte delle persone viaggiava ancora in treno. È un mondo pieno di cuccette, vagoni ristorante, facchini e fischietti che strillano nel buio della notte. La maggior parte del film si svolge su un treno che da Chicago deve arrivare a Los Angeles e ha come protagonista principale Charles McGraw che interpreta il detective Walter Brown. McGraw, attore oggi dimenticato, può essere considerato tra i più validi interpreti di B-movie polizieschi, cioè quei film girati a basso costo e con attori non di spicco. Faccia incredibilmente giusta, voce stridula, mascella squadrata, il roccioso McGraw ritrae un poliziotto probo e incorruttibile, come certi eroi di fumetti, che deve scortare la signora Frankie Neal (Marie Windsor), vedova di un gangster, perché possa testimoniare in tribunale. Non c’è dubbio che Marie Windsor rappresenti il superbo contrappunto al rude poliziotto Walter Brown, femme fatale, “a buon mercato, volgare, vistosa e perfida come una vipera”, per usare le stesse parole del detective. Con questo film, il regista Richard Fleischer, dopo aver diretto alcuni thriller come Bersaglio umano, Seguimi in silenzio e Sterminate la gang!, raggiunge a mio parere il suo vertice personale in una carriera lunga e irregolare. Ci sono scene qui che sono pura magia; Fleischer e il suo direttore della fotografia, George E. Diskant, ne hanno messo insieme alcune straordinariamente creative; Brown e Forbes mentre salgono i gradini del malandato condominio dove abita la signora Neal; l’agguato mortale nei confronti di Forbes e l’inseguimento dell’assassino nel vicolo da parte di Brown. Queste scene in uno splendido bianco e nero sono caratterizzate in gran parte da una forte illuminazione con lunghe ombre nere che cadono un po’ ovunque. Da antologia la scena della lotta dentro la cabina tra uno dei gangster e Brown e l’ingegnosa sequenza finale che sfrutta il gioco dei riflessi dei finestrini consentendo a Brown di sparare a colpo sicuro al killer che ha in ostaggio Ann Sinclair. Sicuramente lo spazio ristretto delle carrozze del treno rende l’atmosfera claustrofobica, inchioda lo spettatore ai continui colpi di scena che non si fermano per un secondo e nasconde un sottile mistero, che verrà svelato solo alla fine del viaggio. Le jene di Chicago è un pregevole poliziesco dal ritmo sostenuto come la velocità del treno che sta percorrendo il binario. Buona la sceneggiatura di Earl Felton, ma anche l’interpretazione della Windsor e di McGraw che danno vita a dialoghi incalzanti e ricchi di sarcasmo, mentre l’intera opera è priva della colonna sonora. Fleischer fa tesoro della lezione di Alfred Hitchcock in La signora scompare (1938) e trasforma gli spazi chiusi e ristretti del treno in uno scenario perfetto. Nel 1990 è stato realizzato un remake, Rischio totale, interpretato da Gene Hackman. Il film lo trovate su Rai play.
Mimmo Gagliostro