Venerdì scorso Palmi si è rimesso in gala per lo sport, come già nel 2018 prima della pandemia che ha scardinato ogni nostra certezza. Occasione ghiotta il passaggio di Juri Chechi, il “signore degli anelli”, per celebrare una più che rispettabile tradizione della città in molti sport, dal calcio alla ginnastica ritmica, dalla pallavolo alla pallacanestro.

Allo stesso tempo possiamo chiederci quanto ancora si potrà vivere di gran pompa quando la città non dispone più di strutture adeguate per la pratica sportiva. Abbandonati sono i due campi a San Giorgio, l’uno da rugby, l’altro da calcio. C’è un campo pervicacemente mantenuto in centro e ce n’è un altro, quello di Garanta, con pista d’atletica calpestata da ogni scarpa. Non c’è mai stata una piscina comunale e mancano tante altre strutture. Mille volte promesso, il palazzetto dello sport non ha mai visto la luce né a Pille né a San Giorgio, anzi in quest’ultima località (di fronte alla Casa della Cultura) non si sa più neppure quale sia l’ultimo dei progetti, naturalmente incompiuto. L’ultimo a cadere è stato il Pala Surace che dovrebbe ospitare le gare della squadra di pallavolo femminile Desi Volley e le sedute di allenamento di quella maschile, Franco Tigano, ma che è ora è chiuso e chissà quando potrà riaprire e intanto costringe quelle squadre a emigrare a Polistena e a Reggio. Ma non basta. Per questo incredibile disastro negli anni sono stati gettati al vento milioni e milioni degli attuali euro e il Comune si è persino indebitato. Per molti anni a venire bisognerà ripianare un debito contratto per rimborsare gli ex proprietari dei terreni malamente espropriati per realizzare strutture che non hanno mai visto la luce! Un bel galà di stupidità, di incompetenza o di che altro ancora?