Non potete immaginare in che stato di intensa grazia luminosa si trovi Palmi, grazie alla passione e alla lungimiranza dei nostri amministratori. I segni della loro grandezza celeste si trovano in alcuni fenomeni, da loro creati, che si verificano intorno a noi e che possiamo osservare direttamente. Tra questi fenomeni è emerso un moto centrifugo che ci proietterà verso il piacere della lettura. Vedere grandi romanzieri come Vargas Llosa, Jonathan Franzen, Don De Lillo leggere in pubblico pagine dei propri libri, sentire parlare Krugman, Barbero, Slavoj Žižek di economia, storia, filosofia è stata una esperienza che li ha arricchiti ed entusiasmati. Si sono resi conto della nostra sete di sapere, per anni avvilita dalla presentazione di libri e autori che certo non verranno ricordati dalle generazioni future e hanno, nonostante vengano accusati di avere un difficile rapporto con la lettura e di non andare oltre i fumetti, arricchito e aggiornato la biblioteca comunale. L’origine di questo sacro fuoco intellettuale è dovuto allo sfregamento delle teste di alcuni ranucciani di provata fede, come Sciampagnan, assiduo frequentatore del festival della Letteratura di Mantova e del festival dell’Economia di Trento, con le teste pensanti di Brometheus. Al posto della strategia di promozione della “cultura” basata su eventi effimeri e celebrativi, hanno deciso di sperimentare una strategia basata sul potenziamento delle strutture puntando a una moderna e attraente biblioteca, organizzata e arricchita di nuovi volumi, con sale di lettura climatizzate, orari prolungati e caffetteria viennese per il goloso e forte lettore Lilius Gallus. La biblioteca sarà non solo il luogo dove poter leggere un libro, ma offrirà ai frequentatori l’occasione di stare insieme, di conoscersi e confrontarsi. La speranza è che il loro ammirevole impegno possa avere una ricaduta positiva sul consumo dei prodotti culturali, anche se difficilmente farà colpo su quei leghisti che scrivono su facebook “Ognuno a (sic!) la sua opinione” e “Ha bastato uno sguardo minaccioso del negro e ho sciolto li cani”. Gli adoratori del mitico Capitano del Carroccio e del cabarettista Spirlì sono talmente impegnati a gridare “Prima gli italiani” e a riversare insulti su chi pacificamente contesta Matteo Salvini, condannato per razzismo, che non trovano il tempo di frequentare non dico una qualsiasi biblioteca, ma di tornare a scuola. È chiaro che investire sulle strutture permanenti è impegnativo e richiede risorse notevoli. Hanno deciso, quindi, di attingere ai fondi europei e iniziare a risparmiare tagliando i finanziamenti alla carnascialesca “Notte bianca”, alle passerelle delle lolite che sognano di diventare stelle del cinema, alle esibizioni di corpi di ballo in uno scenario dove il calare e il crescere della luna estiva potrebbe essere dovuto alla rotazione di quei corpi, alle manifestazioni canore di quelle siringhe che passano per voci deliziose. Un eterno carnevale, che gli illuminati amministratori hanno intenzione di eliminare affinché la città ritorni agli antichi fasti. È un impegno poco gratificante e rischioso per loro perché crea malcontento tra portaborse e lustrascarpe che ricevono finanziamenti a pioggia e, puntualmente, li premiano ogni qualvolta c’è un appuntamento elettorale. Sarà questa amministrazione il faro che illuminerà la grande traversata delle nuove generazioni verso un nuovo Rinascimento a dispetto di quanti dicono che: «non c’erano ai tempi delle piaghe d’Egitto, altrimenti non c’è dubbio che accanto alle cavallette, alla grandine, ecc ci sarebbero stati anche loro»?
Zero in condotta
Beh .. se così è perché non informare Matteo Renzi? Come noto, il fiorentino non se ne perde uno di Rinascimento.