Un’Amministrazione da sogno

Assopirsi in una calda sera d’estate può giocare brutti scherzi.
Un banco di nebbia avvolge l’orizzonte e il vento del cambiamento fatica nel gonfiare le vele sempre più rattoppate del brigantino CangiaNenti.
Il capitano Joseph se ne sta sottocoperta, chiuso nella sua cabina, aspettando condizioni migliori.
Il suo scrittoio è invaso da mappe, disegni, liste vincenti e progetti per una città felice.
Son passati quattro anni da quando Joseph prese il mare con l’obiettivo di reclutare il miglior equipaggio della Magna Grecia per poter contrastare la numerosa e potente flotta del nobile John Byron. La lontananza dalla sua amata Palmi si fa sentire al punto che il carpentiere di bordo Arcumede si è trovato costretto a dover ricostruire sulla prua della nave un modello in scala della Varia. Se da un lato la distanza dalla terra natìa crea una forte nostalgia nel giovane Joseph, dall’altro vi è la consapevolezza di aver messo insieme un gruppo di marinai conosciuti in tutto il Mediterraneo.
Al timone della CangiaNenti vi è l’espertissimo navigatore di origini nepalesi Mang Zhu, detto “il mago” per le sue incredibili abilità di navigazione.
Il vice-capitano Tod Sky è un uomo quasi sempre sorridente e di poche parole, ma diverrebbe facilmente un amico per un bel boccale di birra fresca.
Leel Goletta è senza dubbio l’asso in campo balistico dell’equipaggio. I suoi colpi di cannone riescono ad abbattere le navi nemiche ad oltre due chilometri di distanza.
Vladimir Malinovsky, cuoco e musicista di bordo, è conosciuto da tutti per il suo talento in campo culinario e teatrale. Si dice che già all’età di quattro anni fosse capace di recitare per intero la Divina Commedia.
È grazie a questi fedeli compagni che ora Joseph si sente pronto per ritornare da vincente nella sua terra d’origine. La flotta a difesa di Palmi è però molto numerosa e perfino una nave ben attrezzata come la CangiaNenti può fare ben poco in uno scontro in mare aperto. Fu così che lo stratega e inventore Arcumede propose di attraccare lungo la costa nelle ore notturne.
Il brigantino CangiaNenti attraccò senza problemi presso la spiaggia di Buffari, località che però non offriva più un accesso diretto all’entroterra a causa della costruzione di nuove fortificazioni.
Dopo essersi inerpicati lungo un sentiero alternativo che costeggiava un maleodorante corso d’acqua putrida, gli uomini di Joseph raggiunsero la Torre di San Francesco.
Con due colpi dalla lunga distanza l’infallibile cecchino Leel Goletta riuscì a far perdere i sensi ai due uomini di guardia. È notte fonda, c’è un silenzio spettrale, la strada davanti a loro è sguarnita.
L’obiettivo? Riprendersi il palazzo del Governatore.
Al passaggio dal centro abitato Joseph non potè fare a meno di notare lo stato di degrado: rifiuti ovunque, fioriere senza senso posizionate qua e là, carri e carretti lungo le strade e ancora una volta quel forte e opprimente aroma di fogna.
Giunto a pochi metri dal palazzo del Governatore, Joseph ritrova il suo fedelissimo spadaccino Spampagnan, rimasto da solo a Palmi per mantenere viva la Resistenza.
Eliminate le sentinelle nel cortile i suoi uomini fanno irruzione nel palazzo. Tod Sky affacciandosi alla finestra lancia un segnale di via libera. Ci siamo: il capitano Joseph è a due rampe di scale dal posto che gli spetta. Per Palmi si prospetta un futuro di scintillante prosperità.
Giunto però sulla soglia della stanza del primo cittadino la magia viene interrotta dal frastuono di quelli che sembrano essere colpi di cannone ..
All’improvviso Joseph si risveglia accaldato nel suo letto e dopo qualche istante, ritrovando la lucidità, realizza che sono le 00:30 del 17 Agosto 2021.
Ad interrompere il suo sogno non sono state le cannonate della guarnigione di John Byron, bensì lo spettacolo pirotecnico della festa di San Rocco.
Prendendo atto della realtà del momento e dello stato di degrado della città di Palmi, frutto non di un sogno, ma di quattro anni di sua amministrazione, Joseph in preda al panico impugnò il suo smartphone per contattare uno dei suoi amici più fidati.
Dall’altro capo del telefono rispose l’Ammiraglio Nikolaos Horti, che senza proferir parola udì la concitata voce di Joseph che gli diceva: “manca meno di un anno e qui siamo messi male . . o ci inventiamo qualcosa o stavolta saremo noi a finire in mare, non più la fogna”.



Miguel Sanchez
Martin Hessler

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Un commento Aggiungi il tuo

  1. Mirabile! Bravissimi questi due giovani narratori, straordinaria coppia letteraria ispano-tedesca!

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