Il sindaco del capoluogo metropolitano ha recentemente e trionfalmente annunciato che Reggio Calabria avrà presto il suo Museo del Mare, progettato dall’archistar Zaha Hadid. Cinquantatré milioni di euro sarebbero già stati inseriti nel “masterplan delle risorse disponibili per gli attrattori culturali delle Città Metropolitane” e saranno, naturalmente, un volano (che bella parola!) per l’economia del territorio (per l’acqua, le strade, i rifiuti e le fogne c’è sempre tempo). È, tuttavia, noto che Palmi anticipa sempre quel che poi accadrà nel resto della Regione (volendo volare basso). Infatti, grazie a un sindaco lungimirante e all’intensa collaborazione instaurata negli anni della sua sindacatura con l’omonimo cugino architetto, Palmi ha già da tempo un Museo del Mare. Un’opera straordinaria, per la quale è stato speso assai meno, va detto, della Grande Reggio e che tuttavia non è stata ancora aperta al pubblico pur vivendo, per un breve periodo dell’anno, quello dell’effimera stagione balneare, una frenetica attività esterna. Oltre al parcheggio di numerose auto il Museo ospita, lungo l’intero prospetto, una mostra mercato permanente di oggetti e chincaglie per l’estate. Niente purtroppo è stato ancora fatto per recuperare alla fruizione pubblica (una vera ossessione questa del pubblico, lo ammettiamo) gli ampi spazi interni. Il fatto è che a volte ci perdiamo proprio in un bicchiere d’acqua. Quegli spazi, e qui lo proponiamo all’attenzione di chi amministra, possono diventare la prima, al mondo, galleria espositiva del .. nulla! Proprio così, quella struttura può diventare il primo Museo del Nulla. Facciamolo però in fretta prima che Reggio ci soffi anche questa idea.