Signorsì, sindaco!

Sì, sindaco. Certo, sindaco. Come no, sindaco. Come tanti soldatini inquadrati e disciplinati, i consiglieri di maggioranza sono diventati il megafono delle esternazioni stucchevoli, noiose e ripetitive del sindaco, che accusa il Circolo Armino e il consigliere Ippolito, che lo rappresenta all’interno del consiglio comunale, di strumentalizzazioni a fini elettorali. Non c’è un consigliere comunale di maggioranza che dica al sindaco: “Non sono d’accordo, stai sbagliando”.  Insomma, mi piacerebbe che qualche voce discordante si levasse dall’interno, magari flebile, magari incerta, fuori dal coro diretto dal generale sindaco Tentenna. Ebbene: niente. Zero. Non una vocina, non una mano che si alzi e dica: “Ma … veramente … il Circolo si interessa del problema della discarica da un po’ di tempo”. Gli armigeri ranucciani sono così granitici che non solo non dissentono dal capo, dalle sue scriteriate accuse al consigliere Armino, “colpevole” di essere stato assente per decenni dalla sua città natale, ma lo difendono a spada tratta, con vari argomenti tra cui: siete ossessionati dalla sconfitta, la debacle elettorale alle elezioni comunali ancora brucia spiacevolmente come il peperoncino di Diamante, come enfaticamente dichiara il “Mago d’Ozzù”, allineato e coperto ranucciano di ferro.  Fuffa retorica, insomma, difesa d’ufficio. Nell’ultimo consiglio comunale – una variante del cabaret – ho assistito all’intervento della consigliera Jacovo che si erge a paladina della difesa dell’acqua e contemporaneamente parla di unità, pur respingendo la richiesta legittima delle minoranze di prendere visione dell’esposto presentato dal Sindaco. Un campionario intero di capriole, giravolte, riposizionamenti, dispiegamenti tattici da parte della consigliera Jacovo, che aveva bocciato, insieme alla maggioranza, due mozioni presentate dal Circolo Armino sulla discarica in località “La Zingara”. Veramente strabiliante, sbalorditivo, strepitoso! È la politica, bellezza, ed ogni testacoda è chiosato dai leccapiedi del sindaco con l’astuta frase secondo cui “solo i cretini non cambiano idea”, ma che non tiene conto, però, che anche i furbi cambiano idea quando serve. Ora verrebbe da chiedersi quando hanno cambiato idea e se l’hanno cambiata davvero, oppure se la fedeltà al sindaco Tiramolla, che dichiara, dopo un lungo tergiversare, di essere convinto della giusta battaglia contro la discarica, fa premio anche su certi valori ambientali, etici e sociali. 

Zero in condotta

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