Sulla discarica in corso di realizzazione alla Zingara di Melicuccà si ascoltano e si leggono commenti incredibili. I fatti sono questi:
25 febbraio 2020 – La maggioranza in Consiglio comunale respinge una mozione presentata dal Circolo Armino con la quale si chiede alla Città Metropolitana di Reggio Calabria di recedere dalla progettata riapertura della discarica e alla Regione Calabria di bonificare e mettere in sicurezza la zona. Lo stesso dispositivo rigettato dall’Amministrazione Ranuccio prevedeva di “proporre, con legittime e congrue motivazioni, ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale avverso tutti i provvedimenti che dovessero autorizzare e consentire la realizzazione della discarica” (delibera CC n. 10 del 25/2/2020).
Queste parole, se ascoltate e accolte, avrebbero consentito di impugnare l’ordinanza n. 45 del 20 maggio 2020 emessa dal Presidente della Regione Calabria che oggi la stessa maggioranza ritiene il principale ostacolo da superare.
25 novembre 2020 – Ancora un rifiuto netto, categorico da parte della maggioranza del sindaco Ranuccio alla nostra proposta di deliberare l’affidamento “a un geologo di riconosciuta fama e prestigio l’analisi di vulnerabilità della sorgente” sollecitando la Regione Calabria “affinché venga definita l’area di salvaguardia, tutela e rispetto della sorgente Vina dalla quale traggono acqua potabile oltre ventimila calabresi” (delibera CC n. 82 del 30/11/2020).
Ancora a quel tempo la risposta del sindaco a ogni nostra sollecitazione era: “Mi hanno assicurato che non ci sono problemi” (sic!).
5 marzo 2021 – Il Consiglio comunale, infine, in seduta straordinaria su richiesta di tutte le minoranze, delibera contro la riapertura della discarica chiedendo alla Regione Calabria di revocare l’ordinanza n. 45 del 20 maggio 2020 e impegnando l’Amministrazione a opporsi, se i lavori non verranno sospesi entro 5 giorni “con ogni provvedimento congruamente motivato e legittimo alla realizzazione della discarica per far valere il preminente interesse della salute dei suoi cittadini su ogni altra considerazione e opportunità” (delibera CC n.19 del 5/3/2021).
Il sindaco, fatto gravissimo, mettendo in atto un comportamento oggettivamente antidemocratico, non ha rispettato il deliberato dell’Assemblea. Non solo, trascorsi ben più che 5 giorni, non ha messo in atto quei provvedimenti ma ha addirittura aperto un nuovo tavolo tecnico con la Città Metropolitana, un’ipotesi che, già avanzata in Consiglio, gli era stata rigettata!
Chi è in grado di contraddire questi fatti lo faccia, chi no la smetta di blaterare parole spesso ignobili. Non è con gli insulti che potrà nascondere la realtà delle cose.