Niente di peggio poteva immaginare Palmi per celebrare il 123esimo anniversario della nascita di uno dei suoi figli maggiori. Morto all’età di 87 anni dopo aver speso una vita tra l’arte, soprattutto letteraria, e la politica, Leonida Repaci era nato, infatti, in questa città il 5 aprile 1898. Morendo, aveva voluto donare alla sua patria natale una ricchissima biblioteca, incorporata nella civica “Domenico Topa”, una preziosa collezione di quadri, ora dormiente alla Casa della Cultura, e una splendida villa alla Pietrosa, immersa in una fitta macchia mediterranea, sull’impareggiabile palcoscenico che si apre tra lo Stretto e il Capo Vaticano. Villa Repaci, abbandonata e saccheggiata per anni, interessata nei primi anni 2000 da un discutibile progetto di ristrutturazione ma almeno restituita a nuova vita, dal luglio dello scorso anno, dopo che è andato a vuoto il bando per l’assegnazione, è tornata facile preda di ladri e di vandali. Con l’inosservanza di tutte le sue disposizioni testamentarie, Palmi condannerà Leonida Repaci alla pena più grave che i nostri antenati latini comminavano ai loro peggiori nemici, la damnatio memoriae, ovvero la cancellazione del suo nome da ogni possibile rappresentazione e la distruzione di tutte le sue opere.
Un solo commento senza entrare nella enormità dell’argomento, e solo per Vostra più precisa conoscenza.
. Il bando dello scorso anno ( ormai quasi di due anni fa ) non è andato a vuoto. La prima scadenza è stata prorogata di 20 gg. Entro la seconda scadenza Amici Casa Répaci aveva presentato un regolare progetto. Dopo un ulteriore anno, senza aprire la busta, il bando è stato revocato “ per errore umano “.
Cordialità
– – – Rocco Militano 388 944 27 44 roccomilitano@gmail.com
Un a ulteriore precisazione se mi è consentito. Tra un abbandono e un altro, vi e stata una ripresa culturale che ha riavvicinato i cittadini palmesi al ricordo di Leonida e Albertina. Manifestazioni culturali, dalle letture di brani alle esecuzione musicali e allo studio nell’ambito di “alternanza scuola-lavoro “, hanno visto anni di rinascita della pietrosa e tutti i cittadini, cui questo patrimonio è stato destinato, hanno goduto della bellezza incomparabile che offre la cultura.
Ho scritto per brevità (è una delle regole di questa rubrica) che il bando è andato a vuoto, cioè che Villa Repaci, senza entrare nei dettagli della procedura, è rimasta senza un progetto di riqualificazione e di utilizzo. Porterò la questione all’attenzione del prossimo Consiglio comunale e mi auguro che nell’occasione se ne possa discutere con il necessario approfondimento ma soprattuto si rendano pubbliche le intenzioni dell’Amministrazione in carica.