Il 14 gennaio del c.m., dopo l’incontro dei sindaci di Palmi, Melicuccà e Seminara con l’assessore all’ambiente Sergio De Caprio, è uscito sulla stampa un comunicato del sindaco di Palmi sulla costruenda discarica per rifiuti urbani non pericolosi in località “La Zingara”, sita nel territorio di Melicuccà. Il sindaco scrive che: “La lotta per la tutela della salute non ammette compromessi … La nuova discarica entrerà in funzione se e solo se avremo certezza scientifica ed assoluta che nessun rischio vi è per la nostra preziosa sorgente”. Questo comunicato segue quello del 27 ottobre del 2020 dopo l’incontro avuto dagli stessi sindaci a Reggio Calabria con i tecnici della Città Metropolitana. Tralasciando le castronerie rilevate nel comunicato (ad esempio mancanza di odori da parte dell’impianto) e le rassicurazioni non rassicuranti dei tecnici che convergono “verso una evidente mancanza di interferenza con le falde di alimentazione della sorgente stessa” (Non si capisce in base a quali studi idrogeologici), il comunicato si conclude con “Qualora emergesse qualcosa di diverso rispetto a quello finora accertato, saremo i primi a rivedere la nostra posizione e ad opporci strenuamente alla realizzazione della discarica stessa”. A ogni piè sospinto i tre sindaci vanno alla ricerca di certezze scientifiche sull’assoluta assenza di rischi che possono essere causati dall’attivazione della discarica, ma nessuno, a meno che non sia privo di senno, può dar loro le sicurezze che anelano. L’attenzione finora si è concentrata sui pericoli di contaminazione delle falde acquifere che alimentano la sorgente Vina, che secondo il parere dell’autorevole geologo Aurelio Circosta sono fondati, tanto da scoraggiare qualsiasi tentativo finalizzato alla costruzione della discarica. Ma quali sono i possibili rischi per la salute degli abitanti di Sant’Eufemia d’Aspromonte e di Pomarelli, frazione di Bagnara, che distano rispettivamente 1,8 Km e 700 metri, e quindi al disotto della distanza minima (2 km) stabilita dai criteri di localizzazione delle discariche? Un recente studio del Dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario regionale del Lazio, dell’Arpa e della Regione, pubblicato parzialmente all’inizio del 2016 sull’International Journal of Epidemiology e in forma completa nel rapporto Eras, ha fornito dei dati abbastanza preoccupanti. L’indagine epidemiologica ha coinvolto 242.409 persone prendendo in esame nove discariche municipali del Lazio e considerando i residenti entro il raggio di 5 km dal centro degli stessi impianti di smaltimento. Il campione era composto da residenti dal primo gennaio 1996, e l’osservazione delle ospedalizzazioni e della mortalità è arrivata al 31 del 2008. La popolazione che vive presso le discariche è esposta a gas e particolati originati dalla decomposizione delle materie ivi stoccate: per esempio metano, biossido di carbonio, acido solfidrico (H2S). Proprio con riferimento all’esposizione all’acido solfidrico, inquinante utilizzato come tracciante, è stato valutato il rischio di sviluppare patologie respiratorie e cancro polmonare. I risultati dello studio mostrano una correlazione evidente tra la vicinanza con le discariche e la probabilità di sviluppare patologie respiratorie. Sembra anche che aumenti significativamente la probabilità di contrarre cancro al polmone ed altre forme tumorali. Se la correlazione con i disturbi respiratori è un fatto relativamente noto alla comunità scientifica, secondo i ricercatori laziali la correlazione con le patologie cancerose è un dato relativamente nuovo. Ecco una novità rilevante che rafforza la contrarietà alla discarica. Davanti a questo prezioso e qualificato studio epidemiologico e alla relazione di uno stimato geologo, le vostre coscienze, signori sindaci, dovrebbero inquietarsi, e invece assistiamo all’invocazione di certezze che escludano rischi sanitari per la popolazione. Non potete sostenere con roboanti parole i diritti alla salute dei cittadini per poi non tenerne conto se doveste decidere di avallare la scellerata scelta dell’ostinato e irresponsabile Falcomatà, un sindaco incapace che non è riuscito a gestire il ciclo dei rifiuti nella sua città. Velleità di carriera politica o compensazioni economiche non giustificano l’assenso nei confronti della discarica. Opponetevi e pronunciate un fermo e netto NO all’impianto prima che il disastro sia completo, altrimenti la storia vi giudicherà senza un minimo di indulgenza.
Mimmo Gagliostro