Dalla Spagna Matteo Renzi, leader di Italia Viva, fa sapere ai suoi connazionali che il governo Conte bis è a rischio. Sì, proprio così. Il fiorentino dalla mobilissima e nobilissima lingua potrebbe staccare la spina all’esecutivo mentre il Paese attraversa una delle fasi più critiche della sua storia repubblicana, nel bel mezzo di un’epidemia pandemica che ha già fatto più di 60 mila vittime e mentre ci si prepara a spendere la montagna di euro che pioveranno dall’Europa. Proprio quest’ultimo è il punto. A Renzi non piace come si stanno mettendo le cose in quella che è la governance del Recovery Fund e del Next Generation EU. Perché non gli vada a genio non è difficile da capire ma quello che più colpisce è la richiesta di scuse che l’uomo politico dalla lingua più veloce e biforcuta del Parlamento (quante promesse mancate!) ha indirizzato a Conte. Renzi vuole, anzi pretende delle scuse.
Nelle stesse ore si è confermato che la causa principale del tasso di letalità da coronavirus, che si registra in Italia ed è il più alto in Europa, si deve all’impreparazione del nostro sistema sanitario e, soprattutto, ai 37 miliardi di tagli che al servizio pubblico sono stati fatti dai governi della Repubblica negli ultimi dieci anni. Tutti hanno tagliato, Monti, Letta, Renzi e Gentiloni. Un pochino anche Conte. Ma sapete chi ha tagliato di più? 21 miliardi, quasi due terzi del totale? Ce lo spiega con magistrale chiarezza Milena Gabanelli:
(https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/covid-19-tagli-servizio-sanitario-nazionale-chi-li-ha-fatti-perche/b18749f6-736d-11ea-bc49-338bb9c7b205-va.shtml). Già, proprio durante il governo dello spavaldo giovinotto di Rignano, dalla lingua mobile e nobile, è calata la scimitarra sul servizio sanitario nazionale. Allora, se proprio qualcuno deve chiedere scusa, questi non dovrebbe essere Matteo Renzi? Non dovrebbe essere lui a chiedere scusa al popolo italiano? Punto di domanda.