Sanità e rifiuti: non c’è miglior modo di sintetizzare il mese di novembre 2020. La questione della sanità e quella dei rifiuti hanno assorbito la quasi totalità delle nostre preoccupazioni e di quelle di chi ci governa.
Qualcosa, però, non torna. Per realizzare la discarica di rifiuti alla Zingara la Regione Calabria ha messo rapidamente a disposizione 15 milioni di euro e il 20 maggio di quest’anno ha ordinato l’opera alla Città Metropolitana di Reggio. Già in agosto i lavori erano stati appaltati e potevano avere inizio dovendo concludersi, secondo le ultime previsioni aggiornate, entro la fine dell’anno. La Regione ha, dunque, mostrato una straordinaria capacità di reazione di fronte all’emergenza rifiuti del capoluogo reggino, pur puntando su una carta che abbiamo già definito non solo sbagliata ma estremamente pericolosa. Al contrario il progetto per la realizzazione del Nuovo Ospedale della Piana data ormai da 13 anni e i 150 milioni di euro già stanziati restano in attesa del progetto esecutivo; nessuno è davvero in grado di sapere quando potrà infine prendere corpo quel cantiere.
Nel primo caso si è deciso di agire in deroga alle prescrizioni di legge (in particolare il D.lgs 152/2006 circa le modalità di realizzazione delle discariche) e per di più ignorando una sentenza della magistratura (che aveva imposto la bonifica del vecchio sito prima di ogni altra realizzazione). Nel secondo anche il passaggio più modesto è stato una faticosa conquista, ogni promessa (l’ultima quella dell’ex presidente Oliverio al Consiglio comunale di Palmi nel maggio del 2018) è andata a vuoto. Antichi tubuli, che secondo i più sfrontati dissacratori sarebbero di origine sumera, sono l’ostacolo dell’oggi ma chissà quanti altri ancora ne verranno posti. Insomma, a conti fatti, quando si tratta di distruggere, come è il caso di una discarica che minaccia una delle sorgenti idriche più importanti della Regione, le procedure sono rapide, anzi accelerate, superando ogni vincolo imposto dalle leggi, dalla magistratura e dal buon senso. Quando si tratta, viceversa, di realizzare un’opera indispensabile alla comunità, come è il caso di un ospedale in un’area della Regione che ne è praticamente priva, la burocrazia (solo quella?) impone tutta la sua esasperante lentezza.