Q – Luther Blissett

L’io narrante è un bastardo senza nome, e che per questa ragione ne assumerà tantissimi, che attraversa l’Europa incendiata dalla Riforma Luterana, lasciando dietro di sè una scia di morti, forse non tutti innocenti. I buoni chissà se ci sono, o caso mai rimangono tali finché non incrociano la Storia e devono fare i conti con essa, improvvisamente chiamati a compiere scelte che li perderanno. I cattivi sono tantissimi, travisati dietro il volto dei Poteri, e dominano come sempre la Storia in maniera occulta o palese, spudorata o raffinata, sanguinaria o incruenta. Forse sono le idee le protagoniste, con il loro eterno fascino seduttivo al quale è da sempre impossibile sottrarsi; le idee che pompano linfa nelle vite degli uomini, che costituiscono la causa prima delle loro azioni ed anche il fine ultimo, le idee che si fanno parola, scritto, canzone, mito e leggenda. In questo memorabile racconto le idee viaggiano sui galeoni ancorati nei porti fiamminghi, sui carri degli stampatori di Bibbie, tra i silenzi claustrali dei conventi e nei bordelli multietnici della Venezia dei Dogi. Le idee contaminano, meticciano, incendiano e devastano, sfuggendo a chi vorrebbe imbrigliarle entro schemi precostituiti; per poter continuare a fluire, le idee richiedono talvolta il sacrificio di coloro che le veicolano. L’antologia scolastica del liceo di mio figlio lo annovera tra i tre più importanti romanzi storici del ‘900 italiano. Per me leggerlo è significato entrare definitivamente nel mondo degli adulti, completando il percorso di laicizzazione iniziato 15 anni prima con il Pendolo di Foucault di Eco.

“Luther Blisset Project – Q – Einaudi tascabili”

Paky Faraone

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Un commento Aggiungi il tuo

  1. Grazie Paky, una scelta che dimostra il tuo grande interesse per la dimensione della storia e per le questioni politiche. Lo leggerò alla prima occasione. Il tuo ingresso tra gli autori arricchisce culturalmente e intellettualmente il sito. Ce n’è bisogno in tempi di ignoranza dilagante.

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