Morte del bracciante ivoriano Ousmane Keita e di Nino Candido
L’orrenda morte del giovane bracciante ivoriano Ousmane Keita, avvenuta nelle campagne di Rosarno, è solo l’ultima delle storie di estremo degrado nel quale da molti anni sono costretti a vivere i lavoratori africani nella piana di Gioia Tauro. Nelle stesse ore, nell’Alessandrino, un giovane pompiere reggino, Nino Candido, rimaneva vittima di un’esplosione dolosa insieme a due colleghi. Lasciare la propria terra in cerca di una vita migliore e morire per lavoro è un triste epilogo al quale non ci si può rassegnare. Nell’esprimere il nostro fraterno cordoglio, auspichiamo che in entrambi i casi la magistratura faccia presto piena luce su quanto è realmente accaduto.
Palmi 8/11/2019 Circolo A. Armino